I Melrose
- Autore: Edward St Aubyn
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2013
Lo scrittore inglese Edward St Aubyn è nato nel 1960 e i suoi numerosi romanzi hanno riscosso un enorme successo nel mondo anglosassone. Ora l’editore Neri Pozza pubblica in italiano, con la pregevole traduzione di Luca Briasco, “I Melrose”, una raccolta che comprende quattro romanzi che, legati insieme, raccontano in modo cronologico la vita di Patrick Melrose, dalla sua infanzia difficile e traumatica trascorsa nella villa di famiglia a Lacoste, in Provenza, fino ai giorni molto vicini ai nostri, quando Patrick è un padre di famiglia sempre più in difficoltà. I romanzi hanno ciascuno il proprio titolo, cominciando dal breve “Non importa”, fino alla lunga conclusione della vicenda, “Latte materno”, che nella costruzione abile dello scrittore è scandita secondo le vicende che si svolgono nei mesi di agosto degli anni dal 2000 al 2003, durante le vacanze estive della famiglia di Patrick.
Impossibile il riassunto di vicende che vedono coinvolti numerosissimi personaggi dato il lungo arco di tempo in cui la storia raccontata con maniacale puntualità dallo scrittore si dipana.
Incontriamo Patrick per la prima volta quando ha circa cinque anni e sta trascorrendo le vacanze nel sud della Francia. I suoi genitori David e Eleanor sono un disastro: la madre alcolista è distratta e lontana; il padre addirittura abusa sessualmente del piccolo che, pur non comprendendo cosa il padre gli stia realmente facendo, ne resta traumatizzato, ovviamente, per il resto della sua vita, di cui questo orribile episodio è l’alfa e l’omega. Infatti Patrick solo da adulto riuscirà a raccontare questa inguaribile ferita all’amico Johnny, ma la confessione tardiva non sarà certo un risarcimento. Nel frattempo, infatti, il padre muore, dopo una vita trascinata nello spreco e nella atonia, e Patrick, ormai divenuto un tossico all’ultimo stadio, andrà a New York per ricevere le sue ceneri, con cui non riuscirà a fare i conti.
Il romanzo “Cattive notizie” si svolge a Manhattan, dove Patrick ventenne, sceso al Pierre e imbottito di soldi, consuma cocaina, eroina, pasticche eccitanti, in una specie di delirio tossico, dipendente da infami personaggi e siringhe sporche, costretto a iniettarsi qualsiasi droga, in qualunque momento, rischiando la morte per overdose, ridotto ad un rottame. La descrizione della New York dei tossici è una serie di pagine di grande letteratura, pur nell’orrore e nel disfacimento che lo scrittore mostra di conoscere profondamente, tanto che in alcuni passi del racconto viene voglia di saltare le righe, tanto il racconto è realistico e sconvolgente.
Nel romanzo successivo Patrick è riuscito a disintossicarsi e viene seguito mentre è in procinto di partecipare ad una grande festa in una dimora di campagna dove una coppia di aristocratici, Sonny e Bridget, riceveranno ospiti di riguardo, tra cui la principessa Margaret, la sorella della Regina.
La descrizione degli ospiti, dei dialoghi che si svolgono fra loro, dell’imbarazzo nell’affrontare l’assoluta arroganza di Margaret, del dramma che si sta svolgendo tra i padroni di casa (lui infatti ha messo incinta una bellissima modella americana, Cindy, e medita di lasciare la moglie e la piccola Belinda, di appena sette anni, sperando di avere un figlio maschio a cui lasciare l’ingente patrimonio familiare) ci raccontano una società inglese corrotta e fatiscente, dove i valori etici sembrano scomparsi, mentre le famiglie si stanno disfacendo di fronte alla necessità di conservare abitudini e stili di vita di facciata, a qualunque costo.
Nell’ultima parte Patrick è divenuto un bravo avvocato, si è sposato con Mary e ha due figli, Robert e il piccolo Thomas. Quella che sembrerebbe una quasi normalità in realtà è un disastro: la casa di famiglia a Lacoste in Provenza, teatro dei traumi infantili di Patrick, è caduta nelle mani rapaci di una sorta di santone, Seamus, che ha irretito la vecchia Eleanor, che l’ha donata alla sua fondazione New Age. Dopo aver a lungo resistito, Patrick ha dovuto abbandonare la casa e decide di trascorrere l’ultimo agosto a New York con la famiglia. La metropoli americana si rivela un vero incubo per i piccoli Melrose, che odiano il cibo e i parenti americani, desiderosi solo di tornare a Londra e di ritrovare la loro identità. Protagoniste dell’ultima parte del volume sono le due donne di Patrick, la madre Eleanor e la moglie Mary, ambedue vittime e sole, unite solo per qualche attimo dalla consapevolezza del disamore del loro figlio e marito, incapace di amare perché non è stato mai amato.
Il libro approfondisce con esasperata lucidità vizi, dalla droga all’alcol, una sessualità disordinata e morbosa, spesso malata e fine a se stessa, rapporti familiari difficili o esasperati, drammi grandi e piccoli malintesi, tragedie e gossip, separazioni e ricongiungimenti, con una serie di ritratti di grande efficacia narrativa: gli adulti sono violenti e egoisti, i bambini soli e feriti, sensibili e abbandonati. Le figure genitoriali sono troppo prese dai loro drammi irrisolti, troppo egoiste per rendersi conto del male che stanno procurando e che non avrà risarcimenti. Un libro che comprende analisi sociologiche, psicologiche, antropologiche senza mai abbandonare la letterarietà, senza moralismi, senza condanne. Una narrazione di grande durezza, che racconta una società profondamente ammalata, nella quale non si salva né la vecchia Inghilterra, né la più giovane Irlanda, né la ricca società newyorkese, né intellettuali, né aristocratici, né borghesi. Una lettura illuminante per comprendere dove ci sta portando la società occidentale dell’opulenza e della caduta dei valori fondanti.
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