I cinque cadaveri di Robert Bryndza

Leggendo il thriller I cinque cadaveri (Newton Compton, 2019 traduzione di Giulio Silvano) dell’inglese Robert Bryndza, già autore di un best seller dal successo planetario come La donna di ghiaccio, mi sono resa conto di quanto il mix di ingredienti forti mischiati con mestiere possa contribuire alla creazione di libri che colpiscono con forza le fantasie più profonde e meno conosciute dei lettori.

La violenza che si respira in tutte le pagine del libro, fisica e psicologica, dice che il successo arride soprattutto a chi riesce a farsi interprete delle paure che si annidano nella testa di molti. Kate Marshall, la protagonista del romanzo I cinque cadaveri, è stata una brava detective della polizia; ha avuto una fugace storia di sesso con il collega Peter, fascinoso, dai denti bianchissimi, ma poi lei stessa è riuscita a scoprire che proprio lui era il serial killer feroce assassino di quattro giovanissime ragazze, rapite all’uscita degli allenamenti sportivi e poi massacrate a morsi. Sì, perché per rendere ancora più splatter la vicenda, lo scrittore immagina che egli sia un cannibale, ghiotto della carne fresca delle sue vittime, che dilania voluttuosamente con i suoi denti affilati.
Ora Peter Conway sta in un manicomio criminale di massima sicurezza, controllato a vista, dopo aver tentato di uccidere anche Kate che a stento si è salvata dalla furia omicida fortemente aggressiva dell’uomo. La vita di Kate però è radicalmente mutata; dopo l’aggressione selvaggia di Conway si era accorta di essere incinta e aveva partorito un maschio, Jake, ora un quattordicenne affidato dai servizi sociali ai nonni. Dopo un periodo di alcolismo da cui è uscita con fatica, ora Kate si è rifugiata al nord, insegna in un’università criminologia con successo, ha un giovane assistente, Tristan e spera di essere ormai vicina ad una serenità che finora le è stata negata, ma… Avviene qualcosa di sconvolgente che la fa tornare indietro e la costringe a rivivere i suoi incubi peggiori.

In un crescendo di suspense e di terrore, la seguiamo attraversare un nuovo inferno nel quale sarà coinvolto anche il figlio Jake. Interessante nel corso della narrazione scoprire la parte più oscura e miserabile della vita degli inglesi: interni sporchi, case povere, degrado sociale, vicoli abbandonati, discariche, locali squallidi, mezzi di trasporto che si fermano in periferie da terzo mondo. La polizia c’è, ma sembra essere sempre altrove, con pochi mezzi e poca convinzione. Molto precisa la descrizione dell’efficienza del servizio medico nel manicomio dove Peter Conway è recluso. Eppure un episodio in stile James Bond rischia di invalidare la sicurezza che i cittadini nutrono nelle strutture pubbliche e nella loro capacità di difendere i cittadini da una criminalità feroce e paranoica. Traduzione di Giulio Silvano, I cinque cadaveri scalerà certamente le classifiche dati i tanti amanti del genere.