I fratelli Ashkenazi di Israel J. Singer

“Quei due fratelli che per tanti anni erano stati divisi dall’odio, uscirono dalla prigione tenendosi per mano”.

“I fratelli Ashkenazi” di Israel J. Singer è la saga di una famiglia ebrea ortodossa, vissuta nel quartiere ebraico della cittadina polacca di Łódź, percorsa dai fremiti della rivoluzione della classe operaia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, definita dai critici la controparte yiddish dei Buddenbrook.

Protagonisti assoluti del romanzo di Singer, fratello maggiore del premio Nobel per la letteratura 1978, sono Simcha Meyer e Jacob Bunim, profondamente diversi sin dalla nascita, eppure gemelli. Figli dell’osservante Reb Abraham Hirsch Ashkenazi, Simcha Meyer è introverso e abile negli affari a tal punto che grazie alla sua intelligenza e perseveranza giungerà alle vette del capitalismo industriale; Jacob Bunim, invece, è un tipo vitale e generoso che grazie alla sua simpatia e bellezza si affermerà come comunicatore.

Due fratelli, due gemelli, due mondi, che fanno parte di una stessa Storia: il fiorire dell’industria tessile, grazie a intere famiglie ebree emigrate dalla Germania in una Polonia eternamente contesa dai due paesi limitrofi; il primo conflitto mondiale; la rivoluzione d’Ottobre; la fine di un’epoca e la nascita di un’altra; Marx e Il capitale al posto di Dio e del Talmud; l’allontanamento dei giovani dalla tradizione rigida dei padri, le lotte operaie, i moti antisemiti; l’ascesa della ricca borghesia ebraica che da lì a poco avrebbe subito una sorte terribile.

“I fratelli Ashkenazi” è un romanzo lungo, complesso, grandioso, ritratto di una società industriale in evoluzione, in progresso, dal lavoro di tessitura manuale a quello di tessitura a vapore, dai matrimoni combinati ai matrimoni d’amore, dalle lunghe barbe ai volti glabri, dallo yiddish strascicato alla lingua tedesca ufficiale, dal sabato rigidamente osservato a leggi che lo aggirano; dal vestiario integrante di ebreo osservante a completi alla moda di stile europeo. Insomma, la terribile prefazione che il rabbino capo di Vorka aveva fatto a Reb Abraham Hirsk Ashkenazi a proposito dei suoi figli che sarebbero stati uomini facoltosi ma non pii si avvera per tutta la nuova generazione ebrea che vive a Łódź. Il risultato è il distacco dal giudaismo ortodosso verso un’identità borghese moderna ed europea.

Romanzo corale e al contempo individuale “I fratelli Ashkenazi” di Israel J. Singer è un capolavoro poco conosciuto riportato in libreria nel 2015 grazie a un’attenta prefazione di Moni Ovadia e una nuova edizione di Newton Compton. Pubblicato per la prima volta nel 1936, questo romanzo epocale si confronta con la Storia, con i temi più grandi, e allo stesso tempo non cessa mai di guardare con intima poesia i suoi personaggi, così vivi e umani.