I giorni sospesi
- Autore: Anna Hope
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2015
1918 ha vinto la guerra, non l’Inghilterra, la guerra vince sempre.
I cinque giorni del milite ignoto del Regno Unito, dalla scelta della salma alla solenne inumazione, visti con occhi femminili, ma soprattutto una storia di donne, uscite reduci dalia Grande Guerra come gli uomini, uccisi o segnati per sempre dal conflitto. Ne “I giorni sospesi”, pubblicato da Sperling & Kupfer (330 pagine 16,90 euro), sono raccontate da Anna Hope, autrice inglese di teatro e di racconti, le vicende di tre donne, nel contesto dei giorni che precedono la sepoltura nell’Abazia di Westminster del caduto ignoto in Francia, l’11 novembre 1920.
Ada è sopravvissuta all’unico figlio, solo diciassettenne. Evy all’unico amore. Enrietta (Hettie) è attratta da un uomo che la guerra l’ha fatta e superata, almeno fisicamente. Tre storie distinte, ma si scoprirà una drammatica vicenda che le unifica, accaduta oltremanica nel 1917.
In terra franco-belga, nei campi di battaglia più sanguinosi, vengono riesumati a caso i resti di quattro soldati non identificati o identificabili. Uno dei feretri è selezionato come simbolo di tutti i combattenti caduti dal 1914 al 1918. Sta viaggiando lentamente, con onori solenni, verso Londra, dove avverrà la cerimonia funebre, durante la quale la grande città si fermerà in segno di rispetto.
L’Inghilterra è piena di reduci, colpiti nel corpo dal conflitto e sconvolti nell’animo dall’esperienza terribile. Alcuni vivono di poco, il Paese si sta dimostrando ingrato, dopo un primo momento accorato di solidarietà. I mutilati affollano le strade. Altri non sono tornati. Il soldato semplice Jonas, ex centravanti in un’importante squadra di calcio, è morto in trincea. Con lui, le vittime militari del Regno Unito assommarono nel conflitto a 900mila. I feriti furono due milioni, come Graham, il portiere della sala da ballo frequentata da Hettie. Ha perso un braccio, appena due giorni prima dell’armistizio.
Ada, 25 anni di matrimonio con Jack, non voleva assolutamente che Michael partisse volontario. Aveva tenuto duro fino all’età fatidica, nel 1917. Arruolato e inviato in Francia. Fanteria, tra i reparti più esposti. La corrispondenza era stata sulle prime regolare, poi si era rarefatta da giugno, all’arrivo in linea nella Somme. Si era saputo che era stato uno dei pochi superstiti del reparto: centocinquanta uomini annegati nel fango. Infine, due laconiche cartoline prestampate: Sto abbastanza bene. L’ultima, datata 14 settembre 1917. Più tardi era arrivata la lettera tremenda ufficiale: morto in seguito a ferite, 17.9.1917. Ma lei non si capacita che sia morto, ritiene di vederlo per strada, sempre di spalle. Si rivolge perfino a una sensitiva.
Evelyn, trent’anni, lavora al Ministero, ufficio pensioni di guerra e invalidità. È amareggiata, isolata, inacidita. Si trascura da quando ha perso Fraser, uno scozzese alto, piacente, deciso. Però, nell’ultima licenza, a giugno del ’17, le era sembrato rattrappito, scosso. Sono molto stanco, aveva confessato e sorrideva dei soldati che si dicevano certi che a loro non sarebbe accaduto niente, non sarebbero stati uccisi. Lo avevano visto avanzare, una granata gli era esplosa accanto, non aveva lasciato più niente di lui. Il corpo non era stato ritrovato.
Henrietta Burns ha diciotto anni, un fratello tornato scioccato dal fronte e la mamma ce l’ha sempre su con lei. Lascia a casa metà del ricavato di una specie di lavoro, insegna danza agli uomini al Palais, sei pence ogni ballo. Di fatto, mantiene il fratello. Ha sviluppato un sesto senso coi maschi. Le basta poco e niente per capire, davanti a sconosciuti, quanti di loro mentano, siano falsi, sposati. Sarà il modo in cui si atteggiano, il senso di colpa che covano nel profondo, il disagio di nascondere uno sguardo non limpido, ma è contenta quando qualcuno di loro supera l’esame, specialmente quelli giusti e carini.
Uno è certamente Ed, alto di statura, portamento elegante, aria sicura. Si sono conosciuti in un locale affollato di quelli moderni, dove un’orchestrina americana suona uno scatenato ragtime. Si attraggono reciprocamente. Lui è diverso, è particolare, brillante e profondo.
Edward è la chiave, il contatto con le vicende delle altre due donne, la guerra e gli uomini e ragazzi trascinati in quella prova estrema dalla quale il mondo è uscito trasformato.
Il conflitto ha lasciato una scia di dolore e disperazione. Tanti e tante devono ancora elaborare il lutto immane che ha toccato tutte le famiglie. Non ha vinto l’Inghilterra e non avrebbe vinto la Germania: ha vinto la guerra e sarà così nei secoli a venire.
I giorni sospesi
Amazon.it: 6,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I giorni sospesi
Lascia il tuo commento