I luoghi e le storie più strane di Roma
- Autore: Giulia Fiore Coltellacci
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2018
Ce n’è da raccontare su Roma, hai voglia a scrivere ancora, perché ha tanto da rivelare. Giulia Fiore Cortellacci è una pubblicista romana che ama la sua città, si riconosce nella sua storia e ha fatto propria la cultura popolare. Quando ha deciso di dedicare un altro lavoro alla capitale immortale, ha voluto “farlo strano”. Si è impegnata a scoprire le vicende più segrete, realizzando un volume di curiosità sulla Città Eterna, “I luoghi e le storie più strane di Roma” (384 pagine, 12.90 euro in versione cartacea 5.99 l’eBook), confezionato a novembre 2018 da Newton Compton, casa editrice romana, manco a dirlo.
Un testo imperdibile per chi non è mai sazio del ponentino tra i sette colli. Un libro composito, ricco di illustrazioni al tratto e che regala un profilo insolito della capitale, andando a scovare cos’abbiano da raccontare finanche gli angoli e gli scorci apparentemente insignificanti.
Del resto, a Roma non c’è niente di normale, dice Giulia. Chi potrebbe andare a pensare che la città del Pontefice sia l’unica ad avere dedicato una piazza a una prostituta? E che dire del tombino di fogna diventato uno dei simboli di questa capitale del mondo? La gente affronta lunghe code per toccarlo, ignorando la funzione alla quale l’antico manufatto era destinato in origine.
A beneficio dei curiosi: parliamo di Fiammetta De Michaelis e della Bocca della Verità, due piccole storie nella grande storia dell’Urbe millenaria.
La bella Fiammetta, donna aggraziata e di origini fiorentine, era una cortigiana honesta, come venivano indicate le prostitute di alto bordo, che esercitavano in casa, non per strada o in luridi bordelli e lo facevano al servizio dei potenti, compresi gli uomini di Chiesa, offrendo le loro grazie ma facendo anche sfoggio di cultura ed arte musicale. Più geishe che meretrici, quindi. Si sa ch’è stata la cortigiana preferita di Cesare Borgia, il duca Valentino, non un cliente qualsiasi. Donazioni e lasciti a parrocchie e confraternite le meritarono la sia pur postuma intitolazione nel XVIII secolo di uno slargo tra Piazza Navona e Castel Sant’Angelo.
Quanto alla Bocca della Verità, tutti avranno notato il costante affollamento quotidiano davanti al portico della Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, un elegante edificio religioso, sormontato da un pregevole campanile e situato davanti al tempio di Ercole Vincitore, tra l’isola Tiberina e il Circo Massimo. Nessuno tuttavia, tra i turisti che arrivano da tutto il mondo ed attendono pazientemente il turno di soffermarsi davanti al suggestivo “mascherone” di marmo, sa di trovarsi in realtà al cospetto di un tombino della Cloaca Maxima, la più antica e grande rete fognaria.
C’è da domandarsi quanti, una volta conosciuta l’utilità vile delle origini, si guarderebbero dal compiere il simpatico rito di infilare la mano tra le labbra del fauno e non senza un brivido, dal momento che, secondo una leggenda, la bocca potrebbe all’istante tranciare l’arto ai bugiardi.
Tra le tante notizie proposte dalla brava autrice, spiccano una Santa “per sentito dire” e una casa di Michelangelo col dono dell’ubiquità. La prima è Costanza, figlia di Costantino, il primo imperatore cristiano di Roma. Laica e mai canonizzata, la nipote di Elena è stata santificata solo dalla tradizione popolare, che le ha intitolato il mausoleo di “Santa Costanza”, proprio così, nel complesso monumentale di Sant’Agnese fuori le mura, in zona Nomentana.
La “casa” di Michelangelo Buonarroti oggi è sul Gianicolo, ma si tratta solo della facciata dell’edificio, che sorgeva da tutt’altra parte. Infatti, i locali abitati per ben mezzo secolo dal sommo artista erano ubicati in un angolo dell’attuale piazza Venezia, all’interno di un vicolo poi spianato per la costruzione del Vittoriano. Soffocata, angusta, “una scura tomba”, così la considerava il genio fiorentino. Gliel’avevano data in comodato i familiari di papa Giulio II, perché si decidesse a finire il colossale monumento funebre del pontefice, che si ammira in parte nella chiesa di San Pietro in Vincoli, sul colle Oppio (la splendida statua del Mosè, “perché non parli?”). Nel 1902, mentre stradine e vecchie abitazioni venivano cancellate, la dimora di Michelangelo venne spostata in via delle Tre Pile, sito sua volta sventrato trent’anni anni dopo per fare posto a Via del Mare. Fu allora che si pensò al trasferimento della facciata sul Gianicolo.
Roma è anche la serratura di portone del Giardino degli Aranci, che offre la veduta più bella del mondo: il cupolone incorniciato nel cerchio della chiave. Roma è gli Ortacci, dove si cercò invano di relegare le prostitute. Altra curiosità l’avventurosa epopea dell’obelisco vaticano…
Sono tantissimi i luoghi più o meno segreti di questa città meravigliosa che rivelano stranezze e stravaganze. Roma ha un volto solo ed è splendido. Al tempo stesso ha mille e più volti, quante sono le storie che riesce a raccontare. Roma ha un’anima e tantissime altre. La nostra capitale millenaria è l’ottava meraviglia del mondo. Grazie di esistere, Roma.
I luoghi e le storie più strane di Roma
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