I nostri bei vestiti nuovi
- Autore: Ingo Schulze
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2013
“I nostri bei vestiti nuovi” di Ingo Schulze è un libro molto interessante che svolge un’attenta analisi del testo della fiaba di Andersen I vestiti nuovi dell’Imperatore, effettuando un parallelo con le vicende economico-politiche che riguardano l’Europa e il mondo finanziario contemporaneo. Ingo Schulze non è un’economista, ha studiato lettere classiche ed è considerato uno dei più interessanti giovani romanzieri europei, è membro dell’Accademia delle arti di Berlino e dell’Accademia tedesca per la lingua e la poesia.
A sollevare l’interesse su un argomento poco frequentato da un uomo di lettere è stata una domanda di un ragazzo durante la presentazione di un libro di Ingo Schulze in Portogallo. La domanda del ragazzo, scrive l’autore:
“Non era una bella domanda: mi si chiedeva se adesso noi – col che ero inteso io, un tedesco – con l’Euro e le nostre esportazioni non stessimo forse riuscendo in ciò che un tempo non eravamo riusciti a fare con i nostri carri armati”.
All’inizio Schulze risponde sulla difensiva, poi, riflette e capisce che non è una questione che riguarda i rapporti tra tedeschi e portoghesi ma tra
“chi sta in alto e chi sta in basso, che riguardava quindi chi in Portogallo come in Germania aveva provocato questa situazione, guadagnandovi e continuando a farlo”.
Insomma, sia in Portogallo che i Germania e in altri Paesi, i guadagni sono stati privatizzati e le perdite socializzate, eppure di fronte a ciò, cioè all’imperatore nudo, noi rimaniamo zitti e accettiamo false verità come “l’equilibrio dei mercati” che nascondono le cause della crisi del sistema-Europa. In discussione c’è la riflessione sul potere e sull’imbroglio che ci avvinghia e che, anche se lo riusciamo a vedere, non abbiamo la forza di svelare. Il perché è spiegato da Ingo Schulze con la fiaba di Andersen in cui due abili sarti riescono a truffare tutto il popolo e lo stesso re, mimando di aver realizzato col nulla tessuti e vestiti, e, vestendo di niente il re, lo fanno camminare tra il suo popolo, come se avesse gli abiti più preziosi del mondo. Il trucco imbastito dai sarti truffaldini è questo: fanno credere che gli abiti preziosi possono essere visti solo da persone degne, mentre tutti gli altri non vedono nulla. Così tutti sono truffati: il popolo, che per paura di essere considerato indegno, non deve dimostrare di non vedere nulla, ma anche i ministri del re e il re medesimo, che non possono e non vogliono far capire di non vedere nulla. Si tratta di un abile tranello in cui cascano letteralmente tutti i personaggi della fiaba. Sfugge alla truffa solo il bambino che ha il coraggio di dire che l’imperatore è nudo. Sotto accusa, nel saggio, è il sistema occidentale e la “democrazia conforme al mercato”, così come definita dalla Cancelliera Merkel che è, però, una falsa democrazia, con un’economia priva di controllo.
I nostri bei vestiti nuovi
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