I segreti di Shining. King contro Kubrick
- Autore: Alessandro Gnocchi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Anno di pubblicazione: 2015
Da Shining a Shining, da S.K. (Stephen King) a S. K. (Stanley Kubrick). La differenza sta nel passo, nello iato individuabile tra un onesto romanzo di fantasmi e un film-capolavoro sulla follia e il perturbante freudiano. Un’altra differenza, se volete, sta anche nel peso specifico autoriale: da una parte King e il suo manicheismo tipico stelle e strisce (Bene/Male, Buoni/Cattivi), dall’altro Kubrick e il suo lucidissimo sguardo a-morale. Se proprio volete farmi impelagare ancora nei giudizi di valore, credo che Shining (il romanzo) e Shining (il film) siano assimilabili tra loro come un cheesburger a una portata di alta scuola culinaria. La pancia te la riempi comunque ma a metterla sul terreno della qualità non c’è partita: vince il regista per manifesta superiorità autoriale. Invito tuttavia i kinghiani a rinfoderare le armi: il libro che sto per segnalarvi sulla querelle “I segreti di Shining. King contro Kubrick” (Barney Edizioni, 2015) si caratterizza per posizioni più analitiche ed equidistanti delle mie, l’autore Alessandro Gnocchi rimarca, per esempio, come lo scontro intercorso tra scrittore e regista all’uscita del film sia, in fondo,
“uno scontro che riflette due posizioni culturali che hanno segnato l’intero Novecento”
L’umanista King contro l’esteta Kubrick. Il credente (a suo modo) contro lo scettico. Lo scrittore morale (non moralista) contro il relativista. La cosa affascinante è che entrambi hanno ragione. Il romanzo di King si presta perfettamente alla rilettura radicale di Kubrick. Entrambi gli artisti toccano corde universali, sia pure diversissime: e chi potrebbe dirsi un uomo completo se non oscillasse, a volte nel giro di pochi minuti, da un estremo all’altro, da King a Kubrick, dalla speranza in un mondo ordinato alla impossibilità di trovare punti di riferimento stabili?”.
Allargando ulteriormente il tiro: c’è del Jack Torrence in ciascuno di noi. Lo scrittore-fallito sprizzato della fantasia orrifica di Stephen King e assurto a icona mediante il volto cinematografico di Jack Nicholson, sotto molti aspetti ci riguarda da vicino, è il nostro specchio scuro. Concentrandosi sulle dissomiglianze tra lo sguardo narrativo kinghiano e quello kubrickiano, “I segreti di Shining. King contro Kubrick” li arruola, in fondo, come paradigmatici di due "modi" antitetici di concepire, prima ancora che l’arte, la vita e il mondo (chi crede che i fantasmi esistono davvero, chi solo dentro di noi).
Il libro si avvale di un rilevante corpus bibliografico (interviste, libri, documentari) ed è quindi molto accurato e scritto benissimo.
I segreti di «Shining». King contro Kubrick
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