I tre fulmini. Agenzia investigativa di Alice Antonelli

Libro davvero delizioso quello che la giovane narratrice Alice Antonelli, con la collaborazione della illustratrice Valeria Troncarelli, ha appena pubblicato per Chiareedizioni, con il titolo di I tre fulmini. Agenzia investigativa.

Si tratta di due racconti, due detective stories, del tutto simili ai racconti degli umani, ma invece il luogo in cui si svolgono è un bosco, e i personaggi sono diversi animali parlanti; titolari dell’agenzia sono l’ermellina Tundra e la scoiattolina Ghianda. Le due protagoniste ricevono nel loro ufficio un primo caso, quello della signora Gazza, con i due figli Nerone e Caligola, che ha subito un furto: un prezioso anello con una pietra blu, che aveva trovato in terra, le è stato sottratto da una sorta di cassaforte in cui custodisce spille e gioielli. Subito le due detective si mettono a investigare, chiedendo informazioni e consultando testimoni o animali informati dei fatti; c’è Gigi il fidanzato della signora Gazza, il postino che conosce tutti gli indirizzi degli abitanti del bosco, ma ha un alibi di ferro.
Ci sono i due figli, forse potrebbero aver sottratto l’anello per regalarlo a un ragazza-gazza. L’indagine si mostra difficile, ed ecco comparire sulla scena la polizia, eterna rivale degli investigatori privati: Tore, un serpente con i baffi, striscia verso le due investigatrici, per una delle quali, Tundra, ha avuto in passato una certa simpatia.
Il secondo racconto, “Lo strano caso del signor Gufo”, mette in scena la scomparsa misteriosa del Gufo che ha appena chiamato l’agenzia, sentendosi minacciato, e Tundra e Ghianda al su indirizzo non trovano che una serie di piume sparse e un ciuffo di peli. Fervono le indagini, compaiono due anziani lupi e una volpe grigia, ma il mistero si infittisce…

Alice Antonelli gioca con le parole, attribuendo agli animali che racconta una serie di modalità comunicative degli umani, modi di dire, espressioni, abilmente modificate e rese adatte al linguaggio dei suoi protagonisti: ficcare il becco, la signora Picchio con i bigodini sulle piume, un umido bacia zampa, darsela a zampe, Gigi in piume e ossa, trasudare efficienza da tutte le squame, “un serpente e un’ermellina percorrevano il bosco fianco a fianco, l’uno strisciando, l’altro zampettando”. Il bosco abitato da uccelli, nibbi, picchi, gazze, corvi, da lupi, volpi, scoiattoli, serpenti, ratti, formiche, gufi, civette, rane, rospi, talpe, che diventano veri personaggi con vizi e difetti degli uomini: sembra di respirare in qualche momento l’atmosfera delle favole di Esopo o, più vicine a noi, le avventure di Alice alle prese con conigli e altri animai umanizzati.

Molto attuale l’atmosfera da giallo, con le rivalità tra istituzioni pubbliche e agenzie private, divertente l’idea che le detective siano due femmine, era ora, mentre i pregiudizi su gazze ladre e volpi furbastre qui vengono un po’ smontati.
Molto efficaci le illustrazioni, che contribuiscono a rendere plausibili e simpatici gli animali del bosco, con i loro infusi di ginepro e biancospino, contrapposti all’orribile “ranino”, una sorta di acqua sporca e lenticchie di cui sono ghiotte rane e ranocchi alla “Taverna”, una “struttura sbieca fatta di legni assemblati e vagamente marcescenti”.

Un libro pieno di fantasia, dove i vari valori, amore, amicizia, attrazione, giustizia, restano forti e vincenti.