Icaro, il volo su Roma
- Autore: Giovanni Grasso
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2021
Veramente emozionante seguire nel libro di Giovanni Grasso (Icaro, il volo su Roma, Rizzoli, 2021), le avventure, le peripezie, la vita sentimentale, i rapporti familiari, la militanza antifascista, i viaggi, i rapporti con i fuoriusciti esuli in Francia e in Inghilterra che caratterizzarono la vita breve e intensissima di Lauro de Bosis, il giovane e promettente rampollo di un’influente famiglia romana.
Siamo nella capitale, nel 1928. Il fascismo ha ormai consolidato il suo potere e l’attrice americana Ruth Draper, invitata a Roma grazie ai suoi successi nei teatri di Broadway per esibirsi davanti allo stesso Mussolini, incontra casualmente il giovane Lauro, che la salva dalle attenzioni di un fascista viscido e violento. Tra i due, malgrado i tanti anni che li separano, scoppia una vera passione amorosa, che è destinata a durare. Nelle deliziose giornate che passano insieme a Roma, Ruth, single e determinata a restare tale, trova in Lauro un entusiasmo per la vita, per la cultura, la politica, l’impegno contro il fascismo che ha ormai impregnato di sé grande parte della società italiana, che la catturano e le faranno cambiare i punti di vista su di lui e su se stessa. Ma mentre Lauro sembra essere un uomo leggero, tutto preso dalle donne, dall’arte e dalla poesia, in realtà insieme a due fidati compagni sta organizzando una battaglia contro il fascismo: migliaia di volantini stampati clandestinamente, che inneggiano a un’Alleanza contro la dittatura, vengono recapitati anonimamente per posta a migliaia di indirizzi. La polizia segreta e il suo persecutore Liborio Porro però sono sulle tracce dei tre soci: mentre Lauro è partito con Ruth in nave per gli Stati Uniti, dove lavora e si fa notare come insegnante di letteratura italiana, i due compagni rimasti a Roma, Vinciguerra e Rendi, vengono arrestati, processati, condannati dal Tribunale speciale.
Questo episodio drammatico cambia la vita di Lauro. Il senso di colpa per essere rimasto libero, mentre i suoi compagni scontano pene durissime, lo induce a riflessioni crudeli; dovrà costituirsi, per un senso innato di giustizia, o seguire il consiglio di Gaetano Salvemini, incontrato a Cambridge, che “lo aveva rasserenato sull’assoluta inutilità di consegnarsi alla galera fascista”? Lauro de Bosis è spinto da pulsioni contrastanti: restare un bravo professore di letteratura italiana, un bravo figlio dell’amata madre Lillian, che vede ormai raramente, rimanere vicino al suo grande amore, Ruth, il suo “arcangelo”, oppure dare seguito alla sua intuizione, che lo vede desideroso di compiere un gesto clamoroso, che tutto il mondo potrà vedere, un vero atto rivoluzionario: volare su Roma, centro nevralgico della dittatura, e far piovere dal cielo migliaia di leggeri e piccoli manifesti inneggianti alla libertà.
Malgrado le resistenze di Ruth e di tanti che lo sconsigliano, data la difficoltà di una simile impresa e il pericolo mortale che comporta per il pilota, Lauro non si ferma. Tutta la seconda parte del libro segue la lunga e complicata preparazione di un’impresa un po’ dannunziana, tra tradimenti, insuccessi, spiate, che tuttavia non fermano la determinazione di questo giovane “eroe”. La storia ci dice com’è finita la sua avventura, che però gli aveva dato l’enorme gioia di essere riuscito a sorvolare la capitale, i quartieri centrali, la stessa piazza Venezia, dal cui palazzo un isterico Mussolini aveva tempestato i suoi sottoposti, compreso Italo Balbo, che non avevano fermato “il folle volo”.
Del bellissimo libro di Giovanni Grasso mi è piaciuta la capacità di raccontare con rigore la grande storia, quella dei grandi personaggi, rendendoli umani e mostrandoli nel loro quotidiano: ecco il pranzo alle 19,30 nella casa parigina di Francesco Saverio Nitti, con la moglie napoletana provetta cuoca e fine consigliera del marito; ecco don Sturzo, rifugiato a Londra e circondato da donne, capaci e fedelissime, infaticabili nel seguire l’ancora dinamico don Luigi, benché malatissimo. Antifascisti a Parigi, che pullula di spie che seguono le attività clandestine dei Rosselli, di Claudio Treves. Non c’è nome della lotta antifascista che manchi in questo racconto: Pertini, Nenni, Modigliani, Donati; ma insieme alla lotta politica c’è la ricostruzione di un pezzo della società brillante che Ruth amava frequentare con il suo giovane compagno: le prove di uno spettacolo a Roma, i Sei Personaggi in cerca d’autore alla presenza dello stesso Luigi Pirandello, nervoso e deciso a lasciare l’Italia; una cena in un restaurant a Parigi con Jean Cocteau, che annuncia alla Draper di aver scritto un monologo, La voce umana, che vorrebbe inserisse nel suo repertorio.
A quella tavola siede anche Josephine Baker, che flirta con i commensali, lei che veniva dalla miseria più nera a cui erano condannate le persone di colore negli Stati Uniti, e ora calca i più famosi palcoscenici parigini.
Devo ringraziare Giovanni Grasso che nel suo libro ricostruisce con ampiezza e documentazione severa una storia che avevo solo sentito dire: la piazza del Foro Italico, intitolata a Lauro de Bosis, mi aveva suggerito che si trattasse di un grande atleta esaltato dal fascismo. La stele mussoliniana che si erge con la sua piramide dorata a pochi passi dalla targa forse è proprio un ossimoro: il grande e valoroso combattente, morto consapevolmente per dare una prova realistica di come si possa voler morire per la libertà di un popolo intero, ricordato ai piedi del monumento più significativo del suo antagonista. Il libro si legge con interesse, commozione e con una rinnovata voglia di testimoniare la necessità di vivere in un regime di libertà piena: possiamo farlo tutti, anche se sembra un’impresa impossibile.
Icaro, il volo su Roma
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