Il Creasogni
- Autore: Simone Toscano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
"Creare un sogno è una delle arti più oscure al mondo, e chi afferma di conoscerne i segreti mente senza dubbio alcuno".
A cosa serve sognare? Ve lo siete mai chiesti? E come si fa, lo sapete? Certamente crederete che basta addormentarsi e le immagini, i suoni, i i colori e i profumi di un sogno qualsiasi affioreranno dalla vostra mente e si poseranno sui vostri ricordi. Ma vi siete mai chiesti se ci sia qualcuno che i sogni li fa, li crea e li confeziona appositamente per voi? Ebbene sì, esiste. E ha perfino un nome: Ettore, anzi, il SignorEttore, l’artista dei sogni che ha preso vita all’interno del libro di Simone Toscano, Il Creasogni (Ultra collana Ultra novel, 2015, pp. 190).
È quasi un romanzo metafisico questo, un romanzo che nasce ponendo radici nella favola, ma che cresce all’ombra della realtà umana, tentando di trascinarla in una dimensione altra, al di fuori degli schemi, ma contemporaneamente dentro le righe dell’esistenza quotidiana.
Mangiatrecase è un paesino particolare, che ha la fortuna di ospitare personaggi del calibro del SignorEttore, l’oscuro artista dal passato ignoto che un giorno si è ritrovato a modellare sogni per gli altri. Per Ettore "immaginarli e renderli vivi [i sogni] per gli altri era al contempo un piacere e un castigo, per chi come lui con i sogni aveva sempre avuto un rapporto tempestoso".
Sì, perché il SignorEttore, incredibile a dirsi, aveva smesso di sognare molto tempo prima, quando lo spettro dell’utilità aveva bussato alla sua porta di giovane affamato della vita, e lo aveva convinto che i sogni non servono proprio a nulla, se non a distogliere l’attenzione dall’obiettivo concreto che l’uomo si prefissa di raggiungere. Ma si sa, c’è chi gli errori, dopo qualche tempo, li riconosce e cerca di aggiustarli, proprio come fa il SignorEttore, durante la piovenica - la domenica perennemente piovosa di Mangiatrecase - con i sogni altrui, con quelli bucati, forati o rotti. Eppure non tutti gli errori hanno una soluzione a cui aggrapparsi per tornare indietro, ce ne sono alcuni a cui ci si deve rassegnare e con i quali bisogna convivere, creando magari un’alternativa che ci faccia sentire meno colpevoli nei confronti di noi stessi: questo è ciò che fa Ettore con Ettore.
Agguantato da un velo di tristezza che sembrava "non lo mollasse un attimo", il SignorEttore crea sogni per gli abitanti del paese: per la signora Battistelli - quella Signora Battistelli che dovrete tenere d’occhio fino alla fine - che, instancabile e pignola, non fa che aggiungere particolari su particolari ai sogni che gli commissiona, per il Capomastro Tiziano, alla disperata ricerca di una donna che lo accettasse così come è, con un occhio storto e tanta bontà d’animo, e anche per Catello, a cui, invece, regalerà un sogno vero, una famiglia.
Perché questa non è semplicemente la favola del vecchio Creasogni, un po’ scorbutico e prepotente che vive solo, col cane Cerino, nel suo laboratorio magico; questa è anche la favola di una famiglia, una famiglia stramba, una famiglia a metà, ma una vera famiglia, perché le famiglie autentiche sono quelle in cui si respira Amore, semplicemente. Cerino, il SignorEttore e Catello sono, dunque, una famiglia: un cane, un Creasogni e un bambino di ormai "ottoanniottomesieundicigiorni" che sembra non avere un passato, ma, come Ettore, solo una lunga sfilza di "se", "ma", "però" e "non so" alle spalle.
Sarà proprio l’improvvisa scomparsa di Catello, divenuto il piccolo grande amore del SignorEttore, a scuotere la coscienza e l’animo del protagonista e a farlo immergere in quell’abisso di ricordi, mancanze, assenze, e soprattutto rimorsi e rimpianti, che, per precauzione, Ettore non risvegliava mai. Catello, il simbolo della purezza e dell’ingenuità, sembra dissolversi nel nulla, ma dietro quella che appare come una fuga volontaria, si annida l’ombra inquietante di un circo e dei suoi componenti.
Un romanzo delicato e coinvolgente quello di Simone Toscano, giornalista del gruppo Mediaset dal 2005 ed inviato della trasmissione Quarto grado, che tenta ora di immergersi nella materia delicata dell’immaginazione, con una penna vivace ma dal tratto leggero. Un romanzo sorprendente, dalle tinte tenui e coriacee al tempo stesso, che riesce ad incorporare tutte le sfumature della vita racchiudendole in pagine soffici come una nuvola e imprevedibili come un sogno. È la storia potenziale di ognuno di noi quella che ritroviamo ne "Il Creasogni", perché è fatta della stessa sostanza delle occasioni perdute e di quelle ritrovate: se la domanda chiave del libro è "A cosa serve sognare?", la risposta morale è "Non tradire mai te stesso". I sogni vanno coltivati, annaffiati, nutriti, conservati e poi realizzati, vanno inseguiti e difesi, perché sono parte di noi e l’unica cosa che non dovremmo mai essere autorizzati a fare è andare contro la nostra natura. Non bisogna tradirsi, semmai, ogni tanto, occorre reinventarsi, assorbendo la sofferenza, leccando le ferite del tempo e regalandoci una nuova possibilità.
Con l’Amore autentico a fare da sfondo, la vicenda del SignorEttore si colora di personaggi bislacchi e allegri, si muove all’interno di un cornice fiabesca eppure mai distaccata dalla realtà: il circo, l’elemento oscuro del romanzo, si carica di una inquietudine che rispecchia perfettamente quella della nostra società. L’apparenza scintillante, cosparsa di lustrini e paillettes nasconde quasi sempre un lato buio, all’interno del quale si annida una voragine che ospita il vuoto dei sentimenti, l’annullamento della personalità e la cupezza di un’esistenza senza futuro, se non quello della sottomissione disperata alla legge del più forte.
L’atto di ribellione ad una realtà che ci vorrebbe schiavi, incuranti delle nostre ambizioni, parte proprio dai sogni, dalla forza intrinseca della fantasia e dalla capacità di farla diventare verità.
Ma se non sapete da dove cominciare, niente paura: il SignorEttore vi indicherà la strada da seguire.
Il creasogni
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Mangiatrecase, così si chiama il paese in cui vive e lavora il SignorEttore, così lo chiamano tutti. Di cosa si occupa? Di creare sogni! Non ci credete, o meglio, credete che non esista questo mestiere? Allora avete bisogno di questo libro e di un pomeriggio, così poco basta perché veniate smentiti. Serve pure un cuore da bambini e, come diceva Ernest Hemingway avere un cuore da bambini non è una vergogna, ma un onore. Questo romanzo assomiglia ad una favola a volte, racconta una possibilità che si apre ad altre possibilità, un certo modo di intendere la vita come fosse un vortice di accadimenti nei quali brilla la luce straordinaria di chi crede che tutto, davvero tutto, sia possibile. Godetevi questo viaggio, senza aspettarvi l’alta letteratura dell’800, ma con un cuore aperto ad una storia che, sono certa, vi commuoverà.