Il Golem
- Autore: Praga. Leggende ebraiche dal ghetto
“… le acque chete sono profonde, sappiatelo!” (Pag. 27)
Praga è una città fantastica. Dalla collina su cui sorge il Castello di Praga – il più grande castello del mondo – si può vedere la città vecchia. Partiamo dal suo interno, con la Cattedrale di San Vito, un godimento gotico entusiasmante per i tanti particolari artistici. Scendiamo per le vie per arrivare allo splendido ponte gotico di Charles. Il ponte è una delizia per le tante statue, simboli, immagini, personaggi, santi, episodi di battaglie, di prigionia.
Attraversato il ponte di Charles, si arriva nella città vecchia e poco distante nel quartiere Josefov, il ghetto ebraico di Praga, con le sinagoghe e i cimiteri ebraici.
Ma nel passaggio si possono osservare bellissimi palazzi. Gli edifici a Praga hanno una particolarità: si possono leggere. Quando lo sguardo punta in alto si possono scorgere tantissime scritte in molte lingue, molte leggibili chiaramente, altre più nascoste, poi ci sono stemmi, loghi, simboli, insegne.
Chi ha edificato Praga non ha sbagliato nulla, ha esaltato soprattutto il misterioso, l’enigmatico, il magico.
Immaginiamo questa città durante il medioevo, immaginiamo le strade buie, immaginiamo l’inverno freddo, immaginiamo la nebbia, immaginiamo i vicoli vuoti, immaginiamo i rumori strani nel silenzio, immaginiamo questa atmosfera cupa combinata con le tradizioni della propria religione.
È quello che è successo con il Golem.
Alcuni racconti sul Golem e altri della tradizione ebraica praghese sono raccolti nel libro Il Golem di Praga. Leggende ebraiche dal ghetto (Vitalis, Praga, 2014) a cura di Harald Salfellner.
I racconti risalgono al mito. Quando il cristianesimo arrivò in Boemia, gli ebrei erano già presenti nella regione.
Ci sono molti elementi comuni nei racconti. Appare sempre un tesoro, misteriosamente si presenta come segno del destino. Ma c’è molto di più, ci sono scene di vita nel ghetto nell’epoca. Come i potenti Rabbi, i quali potevano gestire la giustizia con astuzia e senza sbagliare.
Il tono dark è molto diffuso. I cimiteri, i fantasmi, causano un’atmosfera tenebrosa e oscura. I personaggi appaiono onesti, modesti, generosi, patrioti, devoti, saggi, furbi, giusti perché così bisogna essere in una società ristretta e circondata come quella ebraica. Ugualmente è necessario evitare il peccato e punirlo. In alcuni racconti si parla della peste, una malattia diffusa in Europa e temuta. Anche a Praga dovette esserci delle terribili epidemie, perché in diverse storie se ne narra. Ogni volta la pesta è la punizione di qualche peccato nascosto nelle vie del quartiere, alcuni peccati sono, per così dire, peccaminosi:
“… in un vicolo … vivevano due uomini sposati che con le loro mogli conducevano una vita immorale: per questo quell’epidemia era stata scagliata sulla comunità … Il Rabbi fece punire duramente le due coppie …” (Pag. 44)
Sono numerosi i richiami biblici e da uno di questi nasce la leggenda del Golem:
“Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto ricamato nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno.” (Sal 139, 15-16)
Il Golem nasce per scelta dei Rabbini nel 1580, per contrastare un nemico degli ebrei.
La simbologia è importante per capire la sua funzione:
“Crea un Golem di argilla e annienta la malvagia canaglia divoratrice di Ebrei.” (Pag. 45)
I Rabbini decisero di eseguire le istruzioni. A mezzanotte si recarono sulla riva della Moldava. Presero l’argilla e forgiarono il corpo di un uomo. Seguirono delle pratiche esoteriche, dei riti magici e i tre elementi - fuoco, acqua, aria - consentirono il quarto elemento - la terra – a trasformare l’argilla in essere vivente.
Il compito del Golem non sarà facile: proteggere gli ebrei dai tanti nemici.
Il Golem fu utilizzato fino alla distruzione, per mano degli stessi creatori, nel 1593. Non era necessario, la sua funzione era venuta a meno.
Il personaggio è così sorprendente che è stato ripreso tante volte nella letteratura fantastica. Ma in realtà il Golem è una parte di Praga, una figura che è possibile vedere nel cimitero vecchio del ghetto, oppure nelle figure del ponte Charles, oppure nel Castello, oppure nelle chiese della città, oppure nelle vie più piccole.
Con molta immaginazione appare perfino nelle moderne statue di David Černý.
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