Il Sollazzo dello Scibene di Piero Longo

Il libro di Piero Longo di notevole pregio, pone l’accento su come in terra di Sicilia, sia stata posta in essere una realtà unica che non trova eguali al mondo, un insieme di stili e di culture, di modi di essere e di architetture, risultato di stratificazioni di popoli e civiltà. Si compie un’accurata ricerca storica diretta a chiarire la genesi di un monumento che appare dimenticato, come ben significa l’appropriato sottotitolo di copertina: "Una perla dimenticata".
I cosiddetti ”Sollazzi” erano i giardini e i palazzi che circondavano in epoca normanna la città di Palermo che, secondo i cronisti di quel periodo, erano come perle di una collana sfavillante al collo d’una splendida fanciulla. L’architettura dei Solatia (luoghi di delizie) fu riproposta alla corte dei re normanni di Sicilia, sotto forma di complessi sistemi di giardini, fontane, piccoli laghi artificiali ed edifici ispirati all’architettura islamica.

"Il Sollazzo dello Scibene" è corredato di una ricca documentazione non solo fotografica di un monumento e di un territorio, oggi completamente alterato rispetto al passato, laddove era immerso in giardini ora invasi da un’edilizia e da strade che la attraversano.
La prefazione evidenzia come l’opera di Piero Longo, costituisca senza dubbio un valido contributo alla conoscenza sempre più diffusa e ad una fruizione sempre più estesa dello Scibene, da inserire nel percorso arabo normanno, unitamente ad altri edifici di pari pregio come il palazzo di Maredoce.
Vengono riportate le varie tesi contrapposte di storici che si sono occupati del monumento, con studi e ricerche dirette ad approfondire la conoscenza dei luoghi. Oltre all’edificio principale,in epoche successive furono edificate accanto allo Scibene, una chiesa ed una cappella.

L’accurato ed attento saggio risulta di piacevole lettura in quanto riporta anche curiosi aneddoti sulla città ed i suoi principali edifici monumentali. È composto di tre capitoli oltre la premessa di carattere tecnico, ma quella che traspare dalla lettura dell’intero volume è la passione dell’autore per la sua città e il suo territorio. Una città complessa che per Piero Longo, è parte integrante del suo mondo, dei suoi sentimenti e della sua cultura.