Il bambino che voleva vedere l’alba
- Autore: Manuel Malavenda
- Anno di pubblicazione: 2011
«L’unica certezza che avevo era il passato già affrontato, la strada già percorsa, ma il futuro mi metteva una tale paura senza l’aiuto di qualcuno con cui affrontarlo… Non riuscivo a piangere, ero semplicemente di pietra. Fermo in mezzo a tutte quelle cose che mi apparivano improvvisamente sconosciute e paurose.»
“Il bambino che voleva vedere l’alba” (Sacco editore, 2011) è il viaggio di Mathieu e del suo piccolo amico alla ricerca della pace in una terra magica. E’ una storia che cerca di insegnare qualcosa a noi e al piccolo protagonista che alla fine di questo cammino di vita, ne uscirà cambiato per sempre.
Tutto inizia con un risveglio particolare, quando troverà la sua mamma immersa in un sonno che scoprirà essere eterno, e continua con l’incontro di vari personaggi in una terra lontana da casa sua: un cantastorie magico, un’affascinante fanciulla che gli insegnerà il valore delle parole, una sirena capace di ammaliare col canto del mare e che gli farà capire che nella vita è importante rincorrere sempre i propri desideri, un conte ormai diventato cieco incapace di vedere e vivere la realtà, e lo spirito di un’anziana signora che gli farà capire quanto è importante migliorarsi sempre, ma avendo memoria di ciò che si è stati.
Così come l’alba attraversa la notte per annunciare il giorno, allo stesso modo Mathieu potrà attraversare il dolore e le difficoltà per giungere alla felicità.
Un lungo viaggio alla ricerca della sua stessa identità e del suo nome e l’amicizia come medicina dell’anima, gli indredienti di un’appassionante avventura fantasy.
Con uno stile semplice, ma efficace, Manuel Malavenda ci racconta una storia su quello che alla fine è il cambiamento e la fatica di crescere di ogni persona.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il bambino che voleva vedere l’alba
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