Il broglio di Agente Italiano

“Il broglio” è un titolo che dà precise indicazioni sul significato del libro in cui vengono descritti i risultati delle elezioni del 9-10 aprile 2006. Il Centrosinistra aveva portato avanti una campagna elettorale che appariva brillante, con il favore dei sondaggi che la davano vittoriosa e che, invece si concluse con una vittoria molto contenuta, determinata da pochissimi voti. Il libro, di un autore che scrive sotto lo pseudonimo di Agente Italiano, porta il sottotitolo “Romanzo simultaneo” e per spiegare la

“scia di dubbi”

fa sorgere il sospetto della manomissione delle schede bianche. Infatti, contrariamente all’andamento consueto delle competizioni elettorali, in quella circostanza le schede bianche scemarono in maniera consistente e sospetta, intravvedendo una macchinazione per cambiare l’esito del voto popolare:

“Un complotto basato su un trucco vecchio come il mondo: le schede bianche”

Lo pseudonimo Agente Italiano nasconde in realtà la scrittura a più mani di un gruppo di professionisti di varia estrazione: giornalisti, ricercatori, politologi, semiologi, magistrati. Il romanzo è frutto di fantasia, non è il report della realtà, ma attraverso gli epiteti affibbiati ai vari personaggi, se ne indovina l’attribuzione: il Curato (Prodi), il Baffo (D’Alema), il Tycoon (Berlusconi). Personaggi inventati, ma in realtà molto precisi e identificabili, assieme a personaggi frutto della fantasia, si animano per rappresentare un ambiente vario e complesso che ruota attorno al mondo della politica. Dietro i sinonimi si individuano anche i giornali: Diorama, il Corriere della Sera, La Pagina, Il Foglio.

I brogli elettorali, nel romanzo, erano stati segnalati da un investigatore privato, “Il Biondo”, ma nessuno gli aveva dato credito: né il capo della Mobile, né un amico giornalista. Proprio quest’ultimo, quando si accorge che i presagi del Biondo si stanno avverando, cerca di contattarlo senza, però, riuscirci. Il Biondo è sparito mentre il Tycoon perde per un soffio le elezioni. Nelle pieghe della legge elettorale sembrano annidarsi i segreti de “Il broglio”: la riduzione della Commissione elettorale da sei a quattro membri con la possibilità per questi quattro membri di scegliere gli scrutatori tra gli iscritti all’albo, senza alcun sorteggio. Inoltre con la nuova legge elettorale i rappresentanti di seggio non partecipando allo spoglio non possono accorgersi delle manomissioni. Così le schede bianche, da tre milioni, diventano appena due milioni. Un romanzo avvincente, scritto molto bene e in cui i vari autori si fondono e si confondono e in cui resta il dubbio che la fantapolitica non sia tutta e solo frutto della fantasia smodata di scrittori brillanti.