Il burattinaio di Praga di Maurizio Zarino

“Il burattinaio di Praga” (Autopubblicazione, 2015, pp. 223) è il primo romanzo edito di Maurizio Zarino, nato nel 1977 a Vercelli.

A causa di una denuncia per aggressione sessuale il protagonista de “Il burattinaio di Praga”, Enrico Innocenti, scrittore di Vercelli che vive a Milano, è costretto a seguire delle sedute di psicoterapia dove viene alla luce, nero su bianco, la sua misantropia. La psicologa Anna de Amici spingerà lo scrittore a scavare a fondo nel suo passato, portandolo a fare domande scomode alla madre e a scoprire parti della sua vita delle quali non era a conoscenza. E sarà infine un dipinto, La morte della Fede, dono di un lettore che ammira Enrico Innocenti in modo particolare, il filo conduttore che porterà il protagonista dritto tra le fauci del suo misterioso passato, lì dove si sveleranno le carte dei suoi comportamenti attuali.

I personaggi sono logici, coerenti, realistici e ben caratterizzati nelle relazioni con il mondo che li circonda, tanto da instillare nel lettore il dubbio che si possa trattare di scene tratte dal vissuto dell’autore, e non che siano fatti di pura creazione artistica.
“Il burattinaio di Praga” è un libro che rimane impresso nella memoria anche a distanza di tempo dalla conclusione della lettura, sintomo che la trama è stata ben costruita e che è logica e coerente in ogni sua parte. Maurizio Zarino utilizza per quest’opera la prima persona singolare: ciò può sembrare una scelta azzardata a una prima e veloce analisi del testo. Utilizzando la prima persona infatti, il lettore dovrebbe trovarsi in completa sintonia con il personaggio narrante: ma chi potrebbe rispecchiarsi in un uomo dal passato tenebroso e dal presente poco raccomandabile? La risposta è più semplice di ciò che sembra: tutti. Perché ciò che racconta Enrico Innocenti va oltre la sua singola storia personale e abbraccia l’umanità tutta.
Maurizio Zarino con il suo “Il burattinaio di Praga” ha fatto un primo passo verso un romanzo di formazione, caratteristica poco comune tra gli autori emergenti, in cui la trama diventa quasi accessoria: è della ricerca di se stessi che si tratta.

Seppur le esperienze di vita siano molteplici e differenti per ogni individuo, sono certa che qualsiasi tipo di lettore rimarrà affascinato dal messaggio nascosto all’interno di questo romanzo. Un messaggio tra le righe, che mostra quanto sia difficile fare i conti con il proprio passato, quanto sia semplice far finta che certi episodi non siano mai accaduti, quanto sia mostruoso, a volte, dover accettare se stessi per ciò che si è in realtà, non per quello che gli altri vorrebbero che fossimo. L’intero romanzo segue il filo conduttore della psicologia freudiana, deducibile anche per chi non si è mai ritenuto appassionato della materia. Le immagini e gli argomenti forti sono trattati con il massimo garbo e rispetto, con tatto e delicatezza, così che anche gli animi più sensibili si possano approcciare a queste vicende e concludere la lettura con intense riflessioni, senza dover tuttavia imbattersi in scene violente o in dialoghi immorali che avrebbero potuto ferire il lettore. Infine, citazioni di rilievo e curiose nozioni di cultura generale arricchiscono il testo, dando ancora più bellezza allo svolgersi della vicenda. Consiglio la lettura agli appassionati di gialli, thriller, psicologia, romanzi di formazione, diari, confessioni.