Il busto di gesso
- Autore: Gaetano Tumiati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mursia
“Alla fine ammetto che la tesi del Sostegno ha senza dubbio una sua validità; compiere il nostro cammino appoggiati al bastone di una precisa ideologia, aggrappati alla maniglia di una fede è certamente più agevole che procedere da soli”.
Questa è la conclusione a cui giunge il protagonista del romanzo di Tumiati (Premio Campiello 1976). Leone Braccio è un giornalista che, giunto alla soglia della vecchiaia, si rende conto che nella sua vita è stato metaforicamente sostenuto da tre “busti di gesso”. Questi rappresentano gli ideali, il Sistema, le regole accettate acriticamente che gli hanno consentito di vivere libero da quella snervante e corrosiva irrequietezza che discende dal non avere punti di riferimento.
Il busto di gesso incarna dunque quella ideologia accettata acriticamente, che potremmo addirittura definire coma una fede, che consente all’uomo di viaggiare entro binari tracciati senza avventurarsi in strade non segnate e, per questo, pericolose.
Il primo busto è rappresentato dalla solida famiglia borghese in cui il protagonista era nato; questa, retta dalla grande figura del padre, stimato avvocato ferrarese di saldi ed immutabili principi, sorregge l’esistenza del protagonista sino alla perdita della fanciullezza.
Il secondo busto di gesso è rappresentato dal fascismo, ideologia in cui Leone si proietta non tanto per intima adesione, quanto per partecipare ad una “festa collettiva” da cui si sentiva escluso. Ma con la guerra e la prigionia in Texas egli si libererà anche di questo secondo ed ingombrante guscio.
Una volta ritornato in Italia, Leone si sente smarrito: il Paese che pone le basi per il boom economico non è più quello che ha lasciato. Orfano dell’ideologia che aveva guidato i suoi anni giovanili, aderisce al pensiero socialista nella sua forma più radicale, quella che predica il rinnovamento dell’umanità attraverso la lotta di classe. Lavora così per molti anni in un giornale di partito, fin quando, con la repressione sovietica della Primavera di Praga, le sue certezze vengono di nuovo fragorosamente infrante.
Con la rottura del terzo busto, Leone si ritrova da solo, bisognoso non solo di una stampella ideologica, ma anche di un sostegno fisico. La perdita di ogni punto di riferimento si traduce in un malanno fisico, ovvero nell’incrinatura di una costola che lo costringe a lunghe cure ortopediche. E così, solo quando gli viene prescritto ed applicato un vero busto di gesso, Leone si sente finalmente al sicuro, libero da ogni nevrosi e pronto a rivisitare criticamente tutta la propria esistenza di uomo “aggrappato alle maniglie di una fede”.
Il busto di gesso
Amazon.it: 3,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il busto di gesso
Lascia il tuo commento
Essere aggrappati alle maniglie di una fede, di una ideologia, di un partito costituisce una delle condizioni in cui una persona abdica alla propria intelligenza e al diritto di un’indagine critica, per servire un pensiero unico, indiscutibile e inattacabile. No, i "busti di gesso" metaforicamente parlando non mi piacciono, perchè ti sorreggono ma non ti fanno crescere.