Il cimitero di Jim Morrison
- Autore: Michelangelo Giampaoli
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Anno di pubblicazione: 2010
L’idea di Michelangelo Giampaoli di scrivere un libro (Il cimitero di Jim Morrison, Stampa Alternativa 2010) sul Père-Lachaise, il cimitero parigino dove è sepolto, tra molti altri artisti, il leader dei Doors Jim Morrison, sembrerebbe a primo acchito un po’ macabra. Si tratta solo di un preconcetto. Il Père-Lachaise, infatti, è per gli abitanti di Parigi un parco come gli altri.
Ci si va a passeggio la domenica, con tanto di bambini al seguito e carrozzina. Oppure, in cerca di tranquillità, a studiare. Di prima mattina non è raro trovare qualcuno in tuta che fa jogging nei suoi viali. Od altri che lo usano come quinta scenografica per realizzare foto dall’inconfondibile stile dark.
Molti turisti all’entrata chiedono se si debba pagare un biglietto, tanto ormai si ritiene secondaria l’attività funeraria.
Solo nei cinque giorni del weekend di Ognissanti, i visitatori sono oltre 60mila. Questo per dire quanto il Père-Lachaise sia un luogo di pellegrinaggio atipico rispetto ai cimiteri italiani, e perché tra le sue tombe sono nate storie e leggende che faticano a sbiadire.
La tomba della rockstar Jim Morrison, che proprio a Parigi morì nel 1971, e a cui migliaia di turisti fanno visita ogni anno lasciando i propri oboli come ad una divinità (esiste una stanza del Père-Lachaise dove vengono raccolti esclusivamente gli oggetti lasciati “a Jim”), non è che la punta dell’iceberg. Altrettanto visitate sono la tomba di Oscar Wilde, sulla cui sfinge è uso lasciare il segno del proprio bacio; quella del gisant Victor Noir, con la statua dotata di una virilità pronunciata tanto sfregata da essere sempre lucida (pare porti fertilità e fortuna in amore); oppure la tomba di Chopin, che è un punto di incontro per la comunità polacca a Parigi. Ma ci sono anche le tombe di Edit Piaf, Amedeo Modigliani, Charles Baudelaire, Jean Paul Sartre…
Altra cosa ancora poi sono i cenotafi, come quello dedicato ai fratelli Rosselli, a Maria Callas, a Gioacchino Rossini, a Vincenzo Bellini… che non ospitano veramente i resti di questi personaggi, ma solo una lapide a loro ricordo.
Paradossale la storia delle traslazioni dei primi personaggi celebri trasferiti al Père-Lachaise, Molière e La Fontaine, le cui tombe, secondo la ricostruzione dell’autore, ospiterebbero, dove dovrebbe essere La Fontaine i resti di Molière, e in quella di Molière un illustre sconosciuto.
Il cimitero di Jim Morrison. Trasgressione e vita quotidiana tra le tombe ribelli del Père-Lachaise di Parigi
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