Il circo maledetto di Ann Featherstone

Difficilmente mi lascio catturare dall’"abito" di un romanzo, se prima non mi ha anche convinto la storia e la trama che leggo in bandella, tranne in questo caso, in cui la bellissima fattura, con copertina vivace e colorata, e le pagine bordate di nero, non hanno potuto non colpire e attrarre la mia attenzione.
Aggiungo inoltre una buona dose di passione per tutte le storie della Londra Vittoriana e l’affare è fatto!

In questa maniera mi sono avvicinata alla lettura di questo romanzo dal titolo equivoco "Il circo maledetto" (fuggevole e poco decisiva ambientazione all’interno della trama) della scrittrice qui alla sua opera prima.
L’autrice, docente di Storia del Teatro in Inghilterra, ambienta i suoi romanzi nelle atmosfere freak, colorate e grottesche degli spettacoli itineranti della Londra vittoriana.

Nei quartieri ormai troppo noti di Whitechapel, in una società di circhi itineranti e spettacoli di strada, il protagonista Corney Sage, finito il suo numero in teatro si imbatte in un cadavere di donna; accanto a lui l’attrice Lucy Strong che, come lui, ha la sfortuna di vedere l’assassino darsi alla fuga.
Questo però li trasformerà in bersagli costretti a scappare per sfuggire alla vendetta, usando messaggi in codice per rimanere in contatto e cercare di evitare quello che sembra ormai il loro destino

Forse di originale potrebbe risultare essere solo la doppia visione autobiografica da parte del "testimone" e da parte del "killer" pur compromettendo, in tale maniera, la sorpresa e la scoperta finale, ma la lettura a me è sembrata scorrevole e piacevole, con indubbia capacità di descrivere la Londra di Jack the Ripper e con uno stile linguistico piacevole e rilassante (pur contrastando questa definizione con l’anima letteraria di un genere Thriller)!

"Certo in città non è mai buio, come non c’è mai silenzio. C’è sempre una finestra accesa o una lampada che brucia, c’è sempre qualcuno che grida o strilla."