Il club dei ricordi perduti
- Autore: Ann Hood
- Anno di pubblicazione: 2012
“Ah, certo” ripeteva a se stessa Mary Baxter quando “notava che la televisione era spenta e sullo schermo non appariva nessun cartone animato”, quando la scodella di sua figlia Stella di cinque anni era vuota, quando la donna osservava la cucina silenziosa e triste proprio come ora la sua vita. Stella era morta ormai da cinque mesi colpita da meningite fulminante e Mary si sentiva disorientata, persa, senza più alcun punto fermo, perché “il suo mondo si era trasformato in un campo minato”: Mary non scriveva più per Eight Days, il giornale locale alternativo di Providence. Un giorno della prima estate calda e afosa dopo la scomparsa di Stella, Mary aveva ricevuto una telefonata dalla madre: “Quello che ti serve è imparare a lavorare a maglia” perché quando si lavora a maglia “le mani continuano a muoversi, ma i pensieri si calmano”.
Soltanto in autunno Mary aveva trovato il coraggio di varcare la soglia del piccolo negozio di Alice Big Alice’s sit and knit, una merceria dove ogni mercoledì sera alle 7 le componenti del club della maglia si riunivano lavorando, chiacchierando e ricordando il tempo passato. Le storie personali di Scarlet, Ellen, Beth, Ellen e Harriet e l’amicizia nata nel circolo della maglia fornirono a Mary il coraggio per affrontare la vita senza Stella, uscire dal suo isolamento esistenziale e ritrovare la voglia di vivere.
IL LAVORO A MAGLIA COME TERAPIA: Intervista alla scrittrice Ann Hood
Rispondendo alle nostre domande, Ann Hood (nella foto) ci ha confermato che considera il lavoro a maglia come una terapia, giacché questo lavoro manuale
“rallenta il ritmo cardiaco, abbassa la pressione del sangue, rilassa la mente e nutre lo spirito. Il movimento ritmico dei ferri della lana è un efficace calmante e il contatto con la lana procura benessere”.
Pubblicato in Italia da TRE60 nel 2012, Il club dei ricordi perduti (titolo orginale: The Knitting Circle) ha ottenuto successo in Europa, Cina e a Taiwan, è entrato a far parte della classifica del New York Times ed è stato definito da Vanity Fair “Toccante. Un vero colpo di fulmine”. I diritti cinematografici del libro sono stati acquistati dalla HBO e la parte della protagonista sarà affidata all’attrice Katherine Heigl mentre la sceneggiatura sarà opera di Craig Wright.
“Considero molto eccitante il fatto che il mio libro diventerà un film!”
ci confida la scrittrice.
“Figlia mia, è da molto tempo che voglio raccontarti una storia... ed è la mia storia”.
L’autrice racconta con toni delicati, emozionanti la sua dolorosa esperienza e ciò che scrive rimane nel cuore del lettore. Secondo la Hood il successo internazionale del romanzo è da attribuirsi “al potere del lavoro a maglia, alle donne e alle loro storie”. Una narrazione tutta al femminile con il racconto di una grande amicizia collettiva legata a “una delle forme più antiche di lavoro manuale” fin dai tempi dell’antico Egitto. Non a caso una protagonista dice che “ogni punto è una preghiera”. Quando abbiamo chiesto ad Ann Hood di chiarirci il concetto, l’autrice ha risposto:
“Penso che mentre si lavora a maglia la nostra mente si calmi e si rischiari. Durante il lavoro, come nella preghiera, sospingiamo le nostre speranze e i nostri pensieri liberi nell’universo”.
Un inno all’amore e alla speranza affidata alla prosa di Ann Hood che possiede una forza straordinaria.
“Scrivo sempre la stessa frase (ti voglio bene) in ogni mio lavoro. Poi, come una preghiera o un augurio, la rivolgo a te. Con la speranza, cara figlia mia, che la storia che sto componendo riesca ad arrivarti, insieme con tutto il mio amore”.
Ann Hood saluta i suoi lettori italiani
Il club dei ricordi perduti
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