Il coro femminile di Chilbury
- Autore: Jennifer Ryan
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2017
“Il coro femminile di Chilbury” (Feltrinelli, 2017, titolo originale The Chilbury ladies’ choir, traduzione di Mariagiulia Castagnone) è l’esordio letterario della scrittrice inglese Jennifer Ryan, ispirato ai racconti dei tempi di guerra della nonna paterna Party Granny.
Chilbury, Kent, Inghilterra, marzo 1940.
“Poiché tutti i coristi sono partiti per la guerra e il coro è rimasto privo di voci maschili, è stata presa la decisione di scioglierlo”.
Era questo il laconico annuncio affisso alla bacheca del municipio della cittadina. Il vicario aveva ritenuto opportuno che, non essendoci più voci maschili, causa arruolamento al conflitto, un coro di sole donne non fosse appropriato. La brava corista, l’infermiera Mrs Tilling, vedova e con un figlio quasi diciottenne pronto ad arruolarsi, aveva annotato nel suo diario il proprio sconcerto di fronte all’ingiusta decisione. Anche la corista Mrs B. era della stessa opinione.
“Il coro fa parte della vita di Chilbury da tempo immemorabile. Cantare insieme ti fa sentire più forte”.
Mrs Tilling, la quale aveva perso il padre a causa della Grande Guerra, sapeva che
“ora le nostre vite verranno di nuovo sconvolte: altre morti, altro lavoro, altri sacrifici”.
La donna avrebbe voluto scrivere al vicario per protestare ma sapeva che non l’avrebbe fatto. Per questa ragione Mrs Tilling aveva cominciato a tenere un diario
“per poter esprimere quello che non oso dichiarare ad alta voce”.
La tredicenne Kitty Winthrop, ex appartenente al coro, aveva vergato nel suo diario, dove appuntava tutti i sogni e i pensieri che le passavano per la testa, che
“da grande voglio fare la cantante”
per esibirsi a Londra, a Parigi e persino a New York. La studentessa aveva assillato il vicario affinché cambiasse idea ma non era servito a niente. Erano trascorsi soltanto sei mesi dall’inizio dello scoppio della guerra e gli abitanti della cittadina, a sette miglia dalla costa, stavano affrontando una nuova vita fatta di razionamento di cibo, niente luci accese dopo il tramonto, maschere antigas e rifugi antiaerei. Quindi, la chiusura del coro non poteva che arrecare altra tristezza. Fortunatamente, la volitiva insegnante di canto, Miss Primrose Trent, dai capelli e dagli occhi grigi, da poco stabilita a Chilbury per insegnare alla vicina Università di Litchfield, aveva preso la decisione di dirigere un nuovo coro composto di sole donne, perché quelle voci non dovevano essere spente. Bisognava cantare per esorcizzare la paura e celebrare la vita.
Nell’accattivante romanzo epistolare dedicato
“A mia nonna, Mrs Eileen Beckley, e alle donne del fronte interno”
che diventerà una serie televisiva dagli stessi produttori di Downton Abbey, viene narrato, attraverso i diari e le lettere che le protagoniste inviano nella capitale inglese, il fronte domestico di Chilbury. Un piccolo gruppo di indomite donne, in un periodo in cui il ruolo femminile era radicato in casa, si assume l’arduo compito di tenere alto il morale di una comunità che sta imparando a fronteggiare le atrocità della II Guerra Mondiale. Il coro femminile, che vuole affermare il proprio diritto a essere ascoltato, è un efficace modo per lottare uniti e sperare in un futuro di pace e prosperità.
“Lasciai che la mia voce si alzasse, in segno di sfida nei confronti della guerra”.
Il coro femminile di Chilbury
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