Il delitto dell’altro
- Autore: Horacio Quiroga
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2017
Horacio Quiroga è nato a Salto, in Uruguay nel 1878 ed è morto suicida a Buenos Aires nel 1937 dopo aver visto morire tragicamente attorno a se molte persone care. Questa sembra essere una delle note biografiche più ricorrenti, insieme a riferimenti ai collegamenti e alla discendenza, in parte ricordata legittimamente, della sua produzione letteraria da alcuni grandi autori come Poe, Čechov, Kipling.
“La ragione dei suoi colpi era pura come dev’essere quella di un cavaliere.”
Questi due elementi, sebbene abbiano influenzato lo scrittore, non possono, da soli, spiegarne la complessità. Il delitto dell’altro è un racconto che offre il titolo alla raccolta pubblicata da Luigi Pellegrini Editore e compresa nella collana “Itaca Itaca” diretta da Mauro Francesco Minervino, che cura l’introduzione al volume — la postfazione è invece di Luigi Marfè, che insieme a Marino Magliani è autore anche della traduzione dell’opera.
Cito questi due contributi per l’utilità che il lettore che non conoscesse Quiroga può scoprirvi, contributi nei quali affiora quasi lo stupore, per la colpevole indifferenza dell’editoria italiana nei confronti di Quiroga. Ci può essere una certa difficoltà nel raccogliere i racconti all’interno di una giustificazione strutturale che possa comprenderli tutti, ma ci sono alcuni temi che è possibile individuare come elementi che ricorrono sotto traccia:
“Ma Lìa, nonostante tutto, continuava a sentire uno strano amore per quell’amante magro e abbassava le palpebre, e rugiada soave erano le sue lacrime di dolore.”
Amori difficili corrisposti malamente, rapporti disturbati, la ricerca di una serenità effimera o che non arriva, la precarietà delle esistenze da cui traspare una vena di tristezza la quale incombe e non lascia tregua, la presenza di personaggi ai quali si fa appena in tempo ad affezionarsi, la scelta della morte come soluzione sempre potenzialmente praticabile, situazioni di svolta che cambiano le prospettive.
“Ma il tempo, il sacro tempo delle speranze nevicò lievemente su quei cuori spezzati, e al crudo dolore del primo anno seguì quel languido affanno che ci rende tristi, e che è l’unica possibile dolcezza per certe desolazioni.”
C’è molto altro, naturalmente, a cominciare dalla cifra poetica raggiunta soprattutto in alcuni passaggi, oppure quando il testo in certi luoghi è capace di prefigurare profondità insondabili, tra lucidità e consapevolezza e i loro opposti, oppure ancora quando la costruzione diventa suggestiva e suggerisce metafore che il lettore può andare a immaginare. La realtà è che ci troviamo di fronte a un grande scrittore ancora quasi per niente valorizzato nel nostro “distratto” Paese, come afferma Minervino, quando invece ha influenzato una parte non trascurabile della letteratura latinoamericana.
Il delitto dell'altro
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