Il demone della teoria di Antoine Compagnon

Edito dalla Piccola Biblioteca Einaudi, "Il demone della teoria" si propone come una storia critica della teoria della letteratura che ha avuto il suo periodo di massimo splendore negli anni ’60 e ’70 del 1900.

Antoine Compagnon, critico e insegnante alla Sorbona e alla Columbia University di New York, ripercorre tematicamente i passi della teoria della letteratura, disciplina nata in tempi molto recenti e altrettanto precocemente sparita dalla scena, seguendone gli alti e i bassi durante tutto il suo rapportarsi con il senso comune: cos’è la letteratura? Chi parla? A chi parla? Queste sono solo alcune delle domande che chiunque mastichi letteratura si è posto almeno di sfuggita una volta nella vita; la teoria della letteratura, invece, si è spinta oltre, portando fino al paradosso le risposte.

Dalla "Poetica" di Aristotele fino al decostruzionismo di Derrida, passando per "La morte dell’autore" di Barthes e le proposte dell’estetica della ricezione di Jauss e Iser, Compagnon segna tutte le tappe di un percorso storico che non segue in ordine cronologico ma per accostamenti, rifacendosi alle categorie di Jakobson e aggiungendone due di assoluto rilievo: la storia e il valore.

"Il demone della teoria" è un testo ricco di spunti di riflessione che pone il lettore di fronte ad alcuni interrogativi e a un ampio ventaglio di risposte possibili. Lungi dall’evitare di schierarsi, Compagnon critica e puntualizza senza porsi troppi scrupoli e dimostra, citando le osservazioni altrui, quanto la teoria possa spingere al limite le proprie formulazioni, chiudendosi in quel sistema di dicotomie che perde sempre un pò d’acqua da qualche forellino lasciato aperto. Il senso comune sembra riuscire a spuntarla sempre, alla fine.