Il destino dell’orso di Dario Correnti

Protagonisti de Il destino dell’orso di Dario Correnti (Mondadori, 2019) sono i due giornalisti Marco Besana, pensionato ma ancora in attività, e Ilaria Piatti, giovane precaria, in vana attesa di un contratto, che il collega più anziano chiama in modo ironico ma affettuoso Piattola.
Protagonista è anche Giovanna Bonanno, avvelenatrice seriale del settecento, nota come la Vecchia dell’Aceto perché aveva scoperto le proprietà dell’aceto per i pidocchi, che non dava i caratteristici effetti degli avvelenamenti prodotti dalle sostanze più note, e vendeva la sua esclusiva acqua a chi chiedeva i suoi servizi.
E protagonista speciale è l’orso, capitato per caso nella storia, ma il cui intervento è determinante per l’avvio delle indagini.

Nello spettacolare paesaggio dell’Engadina, in cui a più riprese si recano i due giornalisti nonostante le rimostranze del giornale per le trasferte da pagare, si sono verificati numerosi incidenti non proprio casuali. E guarda caso le vittime appartengono allo stesso ambiente di Milano e hanno legami di vario tipo tra loro.

Il serial killer è molto particolare e usa sostanze di vario tipo per procurare avvelenamenti non identificabili come tali.
Singolare e curiosa la descrizione delle piante velenose e degli altri elementi più o meno naturali che causano effetti letali non facilmente accertabili.

Intrecciate alla storia le vicende personali dei due giornalisti, i rapporti con il figlio e un nuovo amore per Marco Besana, i conti con il passato per la vendita della casa di famiglia e un amore anche per Ilaria Piatti. Due amori senza futuro anche se per motivi diversi.

Dario Correnti è lo pseudonimo di due scrittori, già autori di Nostalgia del sangue (Giunti, 2018), romanzo con gli stessi protagonisti, la coppia di reporter, ambientato nel bergamasco e che prende spunto dagli avvenimenti tra il 1870 e il 1874 relativi a Vincenzo Verzeni, primo serial killer italiano.