Il diario segreto di Laura Palmer
- Autore: J. Lynch
“Il mio nome è Laura Palmer, e da soli tre piccoli minuti, ho ufficialmente compiuto dodici anni! È il 22 luglio 1984, ed ho proprio avuto una bella giornata! Tu sei stato l’ultimo regalo che ho aperto e sono riuscita a stento ad aspettare di venire al piano superiore ed iniziare a dirti tutto riguardo me e la mia famiglia. Sarai l’unico con cui mi confiderò di più. Prometto di dirti tutto ciò che succede, tutto ciò che sento, tutto ciò che desidero. E ogni singola cosa che penso. Ci sono alcune cose che non posso dire a nessuno. Prometto di dire queste cose a te.“
Personaggio femminile nato dal genio creativo di David Lynch, Laura Palmer fa parte del microcosmo, grande fenomeno di culto, “I segreti di Twin Peaks”, serie televisiva andata in onda per la prima volta negli Stati Uniti nell’aprile 1990.
A seguito del grande successo riscosso dalla serie televisiva, Jennifer Lynch, figlia del regista, scrive “Il diario segreto di Laura Palmer”, libro che, oltre a posizionarsi al quarto posto della classifica dei libri più venduti del mese secondo il New York Times, diventerà materiale di sceneggiatura per successivo prequel delle serie televisiva, il film “Fuoco cammina con me” del 1992.
Nel diario vengono raccontate tutte le vicissitudini della sfortunata reginetta di bellezza, la quale, nonostante il costante e riuscito sforzo di mostrare all’esterno una maschera di benessere e serenità quale dovrebbe spettare di diritto ad ogni adolescente nel suo processo di crescita e formazione della personalità, nasconde nel suo profondo un segreto orribile, forse quello più orribile di tutti, ovvero un passato che sin dall’infanzia l’ha vista protagonista di abusi sessuali e psicologici da parte dell’uomo che per antonomasia avrebbe dovuto prendersi cura di lei, suo padre Leland.
Quando il dolore è troppo grande, troppo straripante per essere contenuto nell’esile corpo di un’adolescente, il dolore si trasforma, prende altre sembianze, altre strade. Laura è costretta, per sopravvivere al trauma, ad anestetizzarsi come essere umano, a trasformarsi in un pezzo di ghiaccio per cui non esistono sentimenti, affetti, ed intraprende un cammino di autodistruzione, fatto di uso compulsivo di stupefacenti e rapporti sessuali promiscui, al solo scopo di coprire il nucleo delle sue sofferenze più antiche. La mente di un bambino, o di una bambina, non ce la fa ad accettare che il proprio genitore sia responsabile di tutto questo dolore e può capitare che, come estrema difesa psichica, possa creare essa stessa dei mostri con il quale sostituire il familiare aguzzino, ed è proprio quello che accade a Laura Palmer, la cui mente crea la figura di Bob da sostituire a quella paterna nei momenti di abuso, fino all’omicidio finale.
Twin Peaks non è affatto una cittadina statunitense ai confini con il Canada dedita al commercio del legname ed infestata da oscure presenze demoniache che popolano i boschi ed influenzano le vite dei suoi cittadini. Twin Peaks è soltanto l’ennesimo teatro di violenza domestica a danno di una bambina, l’ennesimo palcoscenico di un’infanzia violata in modo irreparabile e di fronte al quale rimaniamo ammutoliti. L’abuso sessuale e psicologico sui minori è un atto talmente orribile che, al suo posto, preferirei che i mostri, i fantasmi e i demoni di Twin Peaks esistessero davvero.
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