Il diavolo, certamente
- Autore: Andrea Camilleri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2012
Il nuovo libro di Andrea Camilleri, dal titolo "Il diavolo certamente", è in libreria dal 3 gennaio 2012, con la casa editrice Mondadori (collana Libellule).
Camilleri, che scrive in lingua usando il tempo presente per attualizzare le vicende sicuramente allo scopo di farle apparire realmente accadute, utilizza uno stile sobrio e asciutto. Egli racconta come se conversasse con amici; la comunicazione ha il tono dell’immediatezza e del tutto concreto è il linguaggio utilizzato, in piena sintonia con i variegati aspetti della quotidianità e degli affari che sfociano in risvolti grotteschi.
Il libro è composto da trentatrè racconti in lingua e senza titolo, ciascuno di tre paginette, nonché una nota d’appendice dove il nostro autore dà qualche chiarimento.
Il primo racconto ha come personaggi due filosofi: di nazionalità francese è Dassin, nato in una ricchissima famiglia dell’alta borghesia industriale; della Bassa Baviera, è Maltz, figlio di poveri contadini. Nulla li accomuna e sembra che i due vogliano ignorarsi. I problemi cominciano quando l’Accademia di Svezia si orienta ad assegnare il Nobel per la letteratura a Dassin, avendo costui scritto anche romanzi. L’atteggiamento dei letterati francesi è senza entusiasmo. Addirittura, il decano di una nota rivista conclude così l’articolo:
“Che ne pensa dell’eventuale Nobel per la letteratura a Jean Paul Dassin il grande Dieter Matz? Sono del parere che, nel suo eremo, se la stia ridendo”.
A seguito delle pressioni esercitate su questi perché si astenga dall’intervenire, Matz, irritatosi, legge e stronca i romanzi del collega, utilizzando le armi dell’ironia e dell’iperbole. Ecco il titolo del suo scritto: "Perché non si può non dare il Nobel a Dassin". A questo punto la voce narrante si fa più esplicita:
“… l’ironia di quell’articolo nessuno la coglie, tutti prendono per autentici gli sprecati elogi, i complimenti stratosferici, i paragoni supremi”.
L’effetto desiderato si ribalta nel suo contrario e gli accademici svedesi, dopo avere rotto gli indugi, assegnano il premio a Dassin. Basta una coincidenza, un attimo (Kairos, il giusto momento dei greci: “una sorta di reagente chimico” che altera… tutte le componenti dell’intero sistema”), a dare una svolta diversa dalle aspettative.
Leggendo il secondo racconto, l’inatteso, che ha il fascino del mistero, trova questa precisazione:
“Un caso. Qualcosa d’incredibile, d’irreale. Una probabilità su miliardi e miliardi. Ma era accaduto. E se era accaduto, doveva ben significare qualcosa”.
Camilleri, che ama divertirsi e divertire, stando al titolo dell’opera, attribuisce al diavolo il compito di modificare il corso delle cose. In meglio o in peggio non importa. L’essenziale è che la situazione iniziale si svolga e si concluda in modo antitetico da quello voluto dai personaggi. A una vera e propria visione della vita, capricciosa e contraddittoria, e per questo luciferina, fanno in sostanza riferimento le sue microstorie, come a dire che l’unica certezza ricavabile dall’esistenza è la presenza dell’imponderabile, asse di riferimento dal quale, senza uno scopo moralistico, prende corpo il frastagliato mondo dei tipi umani: configurazione in cui è anche possibile riconoscere l’insegnamento di Maupassant per il privilegio accordato a trame dominate da rivalità ambiziose e bassezze, da tradimenti coniugali e slanci erotici, da apparenze e menzogne. Questa, in sintesi, la preziosità del libro nel quale ognuno potrebbe, via via, ritrovare lo zampino del proprio diavolo.
Il diavolo, certamente
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Il libro che inaugura la collana "Le Libellule" di Mondadori vede
Andrea Camilleri cimentarsi con il formato del racconto breve: 33
racconti di 3 pagine ciascuno. Questa scelta stilistica, unitamente
all’abbandono del dialetto siciliano, ci propone un Camilleri
inusuale, specialmente per chi è ormai abituato alle sonorità della
sua prosa. Le storie sono legate da un sottile filo conduttore,
l’incidenza del fato sulle vite umane. Camilleri si diverte, quasi in
modo cinico, ad inventare improvvisi scherzi del destino ai
protagonisti delle sue storie. Una ricca galleria di personaggi, gente
comune, filosofi, partigiani, ladri, magistrati, ecclesiastici,
segretarie, mogli, mariti che si scontrano in maniera imprevista e
imprevedibile con un evento che stravolge completamente i loro
progetti, trasformandoli in vittime inconsapevoli (e tragicomiche)
delle proprie scelte.
Camilleri traccia 33 quadretti di un’umanità variegata,
sottolineandone slanci e bassezze nel momento in cui si manifesta il
destino (diavolo). Non tutti i racconti sono all’altezza dello
scrittore, ma alcuni sono veramente spassosi.
Due racconti su tutti valgono l’acquisto:
- il monsignore che dovendo pubblicare una poesia su un giornale riprende certi sui versi giovanili
"Ah, che gioia introdurre il pane nell’antro che l’accoglie in sè, tra le sue pareti calde,
e lo trattiene nelle sue profondità.
In quell’ardente unione, il pane, da peso inerte qual era, si intosta,
cangia colore..."
ma cade vittima del correttore ortografico che sostituisce pane con pene
- il killer Homer che non riesce ad uccidere un bambino di 10 anni,
lui cecchino infallibile che rimane vittima di incidenti da comica (e
che poi ritroverà quel bambino molti anni più tardi in un ruolo per
lui molto amaro...)
Una lettura veloce, apparentemente leggera, proposta ad un prezzo
interessante. Consigliato.
Quando il diavolo ci mette lo zampino, c’è da tremare, ma se la Bestia è donna, allora agitarsi sarà inutile, perché la fine è assicurata! L’ultima raccolta di racconti di Andrea Camilleri dal titolo :-Il diavolo, certamente- edito da Mondadori, inserito nella nuova collana Libellule- pag. 177, euro 10, è un libro singolare e adatto a ogni tipo di lettore. La peculiarità di questo volume sta nel fatto che Camilleri attraverso questi racconti, centra un duplice obiettivo e cioè, sia quello di far riflettere il lettore di quanto sia mutevole e volubile la vita, e sia di come una serie di coincidenze (forse), cambi per sempre, lo svolgimento della storia personale di ognuno di noi. La tensione rimane sempre alta fino alla fine di ogni singola storia. Infatti, il lettore viene catturato dai vari personaggi del libro che lo spingono inesorabilmente a continuare la lettura. Tutti i racconti ruotano attorno alla controversa personalità dell’essere umano. Talvolta illuminata altre accecata da una mano invisibile che alcuni chiamano destino, una fatalità che però, nella maggior parte dei casi, siamo noi stessi a designarla. Storie di vita comune, di amanti, di coppie che scoppiano come e soprattutto di vittime e di carnefici che inconsciamente si cercano e fatalmente si incontrano. E’ singolare e forse inquietante apprendere che Lo Scrittore Camilleri quando ha consegnato il manoscritto (si legge nel risvolto di copertina), era di 33 racconti di 3 pagine per un totale di 333, che sarebbe la metà di 666, il sinistro numero della Bestia.