Il giorno dello scorpione di Paul Scott

La casa editrice Fazi porta in libreria Il giorno dello scorpione (2021, trad. S. Bortolussi), secondo romanzo della quadrilogia dedicata a fatti storici dell’India magistralmente narrati da Paul Scott.
Le vicende di questo libro sono legate a quelle del primo romanzo, Il gioiello della corona e, attraverso le vicissitudini dei personaggi principali, fanno luce sull’ultimo periodo del governo britannico nella nazione.

Nel primo romanzo le vicende storiche erano legate a un fatto particolare: lo stupro di una ragazza bianca nei giardini Bibighar a Mayapor, in India. Questo secondo libro continua da dove s’erano interrotte le vicende, con diversi personaggi e ambientazioni, ma le conseguenze dello stupro e l’escalation della seconda guerra mondiale incombono ancora sulle vite dei protagonisti.

Il giorno dello scorpione si apre con l’arresto del politico Mohammed Ali Kasim, membro del Partito del Congresso di Ghandi che ha esortato la resistenza passiva al dominio britannico attraverso il suo atteggiamento di moderazione e buona condotta. Kasim è un politico indiano e uomo di credo musulmano. Ci appare sincero e di principi. In precedenza era stato il primo ministro di una provincia senza nome. Mohammed Kasim è d’accordo con il desiderio degli indiani di governare il proprio paese, desidera l’indipendenza per l’India e, sebbene i suoi compagni leader musulmani vogliano formare lo stato separato del Pakistan, Kasim condivide le idee religiose, ma è più pacifico di tanti fra i musulmani. Quest’uomo gentile, colto e molto intelligente viene messo in prigione per un periodo di tempo imprecisato; il suo unico crimine è di non tradire i suoi principi. Più tardi incontreremo suo figlio più giovane, Ahmed Kasim, un tipo di persona molto diverso.

L’attenzione si sposta poi su Lady Manners, vedova di un precedente governatore; la sua storia è anche un collegamento al primo volume, incentrato sull’apparente stupro di sua nipote Daphne nei giardini Bibighar a Mayapore nel 1942. Daphne è morta di parto, ma Lady Manners ha sfidato il decoro assumendo la figlia meticcia Parvati. I suoi vicini in Kashmir si tengono a distanza, tutti tranne Sarah Layton, la figlia maggiore di una famiglia militare. A differenza di sua sorella Susan, assai graziosa e il cui matrimonio è uno degli eventi principali del romanzo, Sarah, apparentemente convenzionale all’esterno, tiene per sé idee e sentimenti circa la situazione storica e sociale in cui vive.

Uno fra gli eventi più significativi del romanzo ha luogo nel 1943, poco prima del matrimonio di Susan Layton: il futuro marito e il suo testimone si stanno recando alla cerimonia nuziale quando un sasso viene scagliato contro la loro limousine. Un vetro va in frantumi e lo sposo, Teddie Bingham, ha un taglio sulla guancia. Viene rapidamente medicato e il resto della giornata si svolge senza difficoltà, quasi senza incidenti. Ma inizialmente il mistero resta. Cosa ha generato questo atto di violenza? Era semplicemente l’atto casuale di qualche disadattato? Potrebbe essere dovuto al fatto che entrambi gli uomini sono inglesi e l’autore del gesto un individuo impegnato nella causa dell’indipendenza indiana? O ancora il fatto che la limousine appartenga al sovrano di uno stato principesco e qualcuno stia manifestando contro il suo governo?

Nulla di tutto questo: il gesto è legato alla presenza del testimone dello sposo, il maggiore Merrick, sovraintendente di polizia che ha svolto indagini sul caso Bibigharil cui principale indagato, Hari Kumar, rimane in prigione non per questo fatto bensì per motivi politici. Ciò che svela il romanzo è il fatto che Merrick non sia uscito bene dalle indagini e abbia agio con fare assolutamente prepotente. Ne Il giorno dello scorpione, Merrick vede l’opportunità nella seconda guerra mondiale di lasciarsi il caso alle spalle arruolandosi nell’esercito. Il maggiore è un uomo ambizioso e spietato, ma Paul Scott ha l’incredibile abilità di mostrarci anche un’altra immagine di lui: quando gli eventi precipiteranno, quando lui e Teddie si ritroveranno fianco a fianco in guerra, sarà proprio il suo testimone di nozze a tentare di sottrarlo alla morte, rischiando quindi anch’egli la vita.

E ora come farà Susan, la sorella più semplice e meno sicura, ad affrontare l’essere la sposa incinta di un uomo che perde la vita in un aspro scontro?
Mentre il Raj britannico, minacciato dalle fiamme dell’indipendenza indiana, si avvicina alla propria fine, bruciano anche i sogni di Susan che ha appena dato alla luce un bel bambino tanto somigliante a papà Teddie.

“E così, alla fine sembrava che Susan avesse conservato, in qualche angolo della sua mente, il ricordo di quel giorno che a Sarah aveva detto di aver dimenticato: il giorno in cui Dost Mohammed aveva formato un piccolo cerchio di cascami di cotone intrisi di cherosene, vi aveva dato fuoco , poi aveva aperto il coperchio di un vasetto di latta e fatto cadere il piccolo scorpione nero al centro del cerchio di fuoco”.

Come lo scorpione, circondato da un anello di fuoco, si pungerà a morte, così il Raj britannico, l’impero anglo indiano, si distrugge quando è minacciato dall’ardere fiamme dell’indipendenza ; nel mezzo del caos, i Layton si ritirano da un mondo che non conoscono più, e dopo gesti estremi, si rifugiano nel bere e nella follia.

Il romanzo ha grande valenza storica, ma non ha solo un senso di continuità con Il gioiello della corona. Il giorno dello scorpione è anche un ampio sguardo sul colonialismo e sul razzismo. Il romanzo non è ricco d’azione, ma la mancanza di una catena di eventi è compensata dalle dinamiche dei personaggi: in esso si leggono lo scontro di personalità, classi e status sociale, razza, convinzioni politiche, lealtà, fragilità emotiva e risposta alla tragedia. Paul Scott riconferma ampiamente i suoi approfonditi studi storici che fa rivivere in un romanzo impegnativo da leggere, ma coinvolgente e realistico sebbene frutto della sua sapiente capacità letteraria.