Il libraio di Selinunte
- Autore: Roberto Vecchioni
- Genere: Musica
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2004
Solo, seduto a un tavolino, con una spropositata pila di libri davanti, c’era l’uomo più brutto che avessi mai visto. Piccolo, storto, incurvato, beveva tenendo il bicchiere con due mani, appoggiandosi sui gomiti, e sembrava come a mezz’aria, perché stava seduto ma i piedi non gli arrivavano fino a terra. Vestiva un doppiopetto a righe grigie e nere molto più grande di lui...
Questa la descrizione del vecchio libraio fatta da Nicolino, per gli amici Frullo, il ragazzino di tredici anni che ci accompagna in questo romanzo breve o racconto lungo, scritto dal professor Vecchioni, edito da Einaudi quasi dieci anni fa (2004).
Se pensate di leggere questo romanzo come una favola non cominciatelo nemmeno. La favola è fuori di qui, la favola è nel nostro strazio quotidiano, nella nostra incapacità di far corrispondere quel che diciamo a quel che sentiamo. Selinunte è la parola...(dalla prefazione al libro in forma di racconto).
Il libraio di Selinunte è giunto da poco nella cittadina e già ha suscitato grandi perplessità: non vende libri, li legge solamente ma le sue letture serali collettive non hanno pubblico -se non quello della prima sera- Soltanto Nicolino, spalleggiato dallo zio Nestore, figura alquanto strana ma interessante, esce ogni sera, di nascosto, dopo cena, e si nasconde tra le pile dei volumi tutti uguali, tutti con la copertina blu, in ascolto dei brani di letteratura più vari, da Pessoa a Manzoni, da Leopardi a Dostoevskij.
Ma il disagio cresce fino a quando, una sera, i paesani daranno fuoco alla libreria.
L’incendio doveva essere scoppiato all’improvviso, e da più punti, a giudicare dall’ampiezza. Colto di sorpresa, forse non aveva neanche avuto il tempo di venir giù nella libreria, che comunque doveva essere già un inferno...
Non ho intenzione di svelare il finale del lavoro letterario. Condivido una bella citazione del libro con i lettori, a proposito delle parole:
Un immenso diario che teniamo per Dio, per non recarci a mani vuote all’appuntamento.
La scrittura è veloce, procede sicura ed elegante. Ricordiamo che pochi giorni fa Vecchioni è stato inserito fra gli autori meritevoli del Premio Nobel per la Letteratura.
Una "nomination" forse poco attesa, una scelta comunque condivisa e compiuta da esperti del settore.
Un frammento del testo della splendida canzone omonima di Vecchioni:
e le parole del libraio da quella sera
se ne andarono per sempre
e mi lasciarono con gli occhi di un bambino
che non può sognare più:
tutte le notti torno con le scarpe in mano
per vedere se da qualche parte le riporterai;
di giorno provo a ricordarmele, ma invano,
troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole:
mi manchi tu, mi mancano le tue parole...
Il libraio di Selinunte
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