Il male degli ardenti
- Autore: Andrea Ballarini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Del Vecchio
- Anno di pubblicazione: 2012
“Nessuno resta uguale tra i venti e i quarantadue anni, però io sentivo di essere lo stesso di allora. Ero ancora alle prese con i miei demoni; mi innamoravo ancora di tutte le belle donne che incontravo, specialmente se avevano il senso dell’umorismo, ma ora sapevo per esperienza che bastava aspettare una settimana e molte sarebbero passate com’erano“
Si descrive così Giacomo Crivelli, commediante quarantenne, casanova e amante di libri, al suo gentile lettore. Il teatro e la commedia sono stati sempre il suo sogno. Anno 1697: Giacomo ha deciso di lasciare Parigi, dopo aver lavorato gli ultimi sei anni al Théâtre Italien. Per decreto del re Luigi XIV il teatro viene sospeso: l’ultima rappresentazione, La Fausse Prude, ha vilipeso Madame de Maintenon, sua ultima moglie e, nonostante le proteste di piazza, dopo quasi un secolo il prestigioso Teatro Italiano viene chiuso. Giacomo decide di ritirarsi in un luogo adatto per poter scrivere le sue memorie e approda all’abbazia benedettina sull’isola di Saint- Honorat. "Un’idea malsana quella di richiudersi su un’isola e per di più priva di donne!" L’arrivo di Aristotele Cereri, suo vecchio amico e compagno di avventure da vent’anni, lo salva da quattro mesi di eremitaggio e da quel tripudio di sanità. Aristotele, sulle sue tracce da mesi, gli prospetta un contratto come capocomico con il nobile Francesco Tron, proprietario del teatro San Cassan a Venezia. Nel raggiungere Venezia, Giacomo incontra, in una locanda, la bella Diana, attrice e cantante che lo deruba dopo una intensa notte d’amore.
“Feci emergere dalla memoria il pensiero di non ricordo quale filosofo francese che sosteneva come tutti i guai dell’uomo derivino dal fatto che si ostina a non voler restare nella propria camera.”
In seguito Diana si unisce a loro e, in viaggio verso la Serenissima, confida a Giacomo di essere fuggita da Venezia quattro mesi prima a seguito di un fatto terribile. Palazzo Ducale spicca tra gli altri edifici con la sua mole rosata, i mercanti di spezie, i pescatori e i venditori di frittelle affollano piazza San Marco.
“Già ai tempi del mio primo soggiorno veneziano, la vivacità della capitale di quell’impero marittimo era uno spettacolo che mi aveva affascinato, incantato, rapito. Una volta di più, nonostante fossi preparato, non seppi sottrarmi alla sua mali.”
Venezia non sembra essere cambiata ma qualcosa di diverso aleggia nell’aria. Per le calli ci si imbatte in religiosi che arringano contro i cittadini: l’ira di Dio colpisce Venezia con le fiamme del fuoco di Sant’Antonio a causa della sua condotta ignominiosa. I veneziani vociferano di una nuova epidemia ancora sconosciuta che miete vittime, è il fuoco sacro, il male degli ardenti. Il carnevale è alle porte, i festeggiamenti dureranno mesi, la città del vizio e dei piaceri dovrà accogliere i ricchi stranieri da tutta Europa e il Consiglio dei Dieci si affida ad un famoso frate, medico alchimista, affinché trovi una cura per scongiurare la diffusione del morbo. Giacomo nel frattempo si reca all’incontro con il nobile Tron per la stipulazione del contratto, lo trova assassinato nel salone del teatro insieme alla giovane amante attrice. Pur di non essere accusato del duplice omicidio deve sottostare al ricatto del giovane funzionario Alvise Novagero e aiutarlo nelle indagini. Oltre all’epidemia, in città sono avvenuti una serie di omicidi. I delitti si sono compiuti durante i privati convegni dei nobili con le giovani teatranti. La governabilità della Serenissima è a rischio e il Tribunale degli Inquisitori teme la vulnerabilità del segreto di stato sugli avvenimenti.
“Vi sono cose che per il bene dello Stato è meglio che restino confinate nell’ambito privato. Cosa ne sarebbe dell’autorevolezza dei dirigenti di Venezia se il popolo ne perdesse il rispetto e la reverenza facendone oggetto di scherzo o di dileggio. Cosa ne sarebbe dell’ordine sociale se l’aristocrazia, il pilastro principale, il fondamento stesso di questa Repubblica fosse apparentato a guitti e puttane? “
Una trama fitta di vicende, intrighi e colpi di scena. Al gentile lettore scoprire il seguito. Un romanzo raffinato, ironico, colto e, proprio come un romanzo del Seicento, si presenta con una varietà di tematiche, dall’avventuroso allo storico, accogliendo anche riflessioni politiche e filosofiche. "Il male degli ardenti" è diviso in atti come una commedia, una narrazione letteraria che non si contrappone alla narrazione storica e il risultato è una detective story barocca decisamente intrigante.
Il male degli ardenti
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