Il matematico in giallo di Carlo Toffalari

Carlo Toffalari è un logico e cosa c’è di più logico di un giallo? E la matematica è pura logica e perciò "Il matematico in giallo" riempie un vuoto che andava colmato. Matematica e letteratura gialla come abbinamento non sono male.

Un investigatore per risolvere un omicidio deve usare la razionalità e i metodi della regina delle scienze. Carlo Toffalari, lettore di gialli e logico, ha voluto analizzare i romanzi polizieschi e ne è venuto un saggio piacevole, anche se non di qualità eccelsa.
Nei primi capitoli l’autore analizza i precursori come E.A.Poe e le tracce matematiche dell’ispettore Dupin e dei suoi casi ancora molto ingenui.
Viene presentato inoltre Sherlock Holmes e gli autori degli enigmi della camera chiusa e in ciò l’autore ha ragione, perché Conan Doyle ha creato un personaggio che usa la logica ed espedienti matematici.
Mette in rilievo inoltre il rapporto dei matematici con il gioco degli scacchi che ne appare un parente stretto e con la crittografia in molti casi, determinante per risolvere un assassinio.
Anche la matematica può diventare un giallo come ad esempio la risoluzione dei teoremi come quello di Fermat e infine la figura stessa del matematico che può anche essere quella di un assassino o di una vittima, ma sempre lontana da clichè comuni.
Ci sono anche donne matematiche, ma sono rare e i loro ragionamenti parte che non riscuotano la simpatia dell’autore.
Concludendo, un saggio divertente e rilassante per passare delle ore serene.