Il mestiere dello scrittore di John Gardner

Questo non è un manuale di tecniche o di stile, ma un insieme di riflessioni e consigli sul proprio mestiere. Pur essendo un medievalista e un cultore delle innumerevoli revisioni, John Gardner non è uno snob intellettuale: quando scrive (e quando legge) non cerca stili elitari o alte verità filosofiche; quello che gli interessa davvero è la storia, o il Sogno, come lo chiama lui, la capacità di creare (o la possibilità di penetrare leggendo) un mondo alternativo che ci emozioni. Tutto il resto è un corollario.

Gardner ci parla come faceva coi suoi studenti: mette sì in guardia l’aspirante scrittore dagli errori che può compiere, ma cerca anche di fargli capire che se alla fine ciò che conta per lui è la magia della (buona) scrittura, allora deve solo tuffarsi e scrivere. Probabilmente non si otterranno né ricchezze né fama, ma il lavoro in sé porterà allo scrittore dei vantaggi intellettuali e spirituali che difficilmente si potrebbero perseguire con un impiego in banca.

Interessante è l’analisi che Gardner ci presenta del "carattere" e degli aspetti che sono spesso (anche se non sempre) presenti nella vita dello scrittore; non è una semplice attività classificatoria. La sua preoccupazione è di venire incontro ai giovani che ancora non hanno chiaro in testa quello che vogliono fare nella vita e che si chiedono se la scrittura possa costituire un’alternativa.

"Non c’è niente di più difficile, per lo scrittore in fase di maturazione, del fatto di vincere la preoccupazione di stare prendendo in giro se stesso, ingannando o mettendo in imbarazzo la sua famiglia e i suoi amici."

Gardner è incoraggiante, parla di sè per far sentire al giovane scrittore che non è solo nei suoi dubbi, e già questo è consolante; e poi pone l’accento sulle relazioni che è bene intrattenere con altri aspiranti romanzieri, non solo per alimentare la fiducia in sè, che è costantemente sotto sforzo, ma anche per rientrare nei limiti delle proprie aspirazioni.

Alla fine le fatiche e le soddisfazioni letterarie sono individuali, ma in assenza totale di sostegno è difficile che si persista nell’attività del romanziere; Gardner lo sa e con questo libro offre un piccolo sostegno.