Il mistero del dragone cinese di Franco Matteucci

Lo scrittore Franco Matteucci dedica il suo giallo/poliziesco Il mistero del dragone cinese (Newton Compton Editori, 2024), che tuttavia si propone in modo trasversale riguardo al genere, “al sorbo, l’albero sacro di Valdiluce”.

L’avventura originale che ha per protagonista l’ispettore Marzio Santoni, soprannominato Lupo Bianco, ci parla di un luogo in montagna, presumibilmente sull’Appennino, Valdiluce, un piccolo borgo vicinissimo al bosco, dove Lupo dirige il posto di polizia. Qui è appena atterrato un drone, modello Free Line 2, che, appurato non essere un ordigno esplosivo, si scopre contenere un messaggio, in stile Far West, con la scritta “Wanted”, corredata da due foto sfocate di una coppia di asiatici. Cosa vuol dire tutto ciò? Chi ha inviato il drone e a quale scopo?
In appena 155 pagine, l’autore riesce a costruire una storia di grande e inquietante attualità. Ci saranno delitti, scomparse, personaggi che appartengono a quella terra, Il Tafano, l’assistente di Santoni, Kristal Beretta e due cinesi che hanno pagato una grossa cifra per trascorrere del tempo nel bosco solitario: lei , Miss Sun Yafang, porta con sé un piccolo misterioso beauty case dal quale non si separa mai e lui, Mister Wang Yimou, funge da severa guardia del corpo, armato e poco amichevole. Cosa sono venuti a fare i due non è chiaro, e allora Beretta, pregato dallo zio Giosuè, padrone del rifugio, accetta di lasciare arma e telefono per sincerarsi di quanto i due cinesi hanno intenzione di fare.
C’è anche una carabiniera, un’esperta guardia forestale, Federica Gelli, che ha deciso di ritirarsi per qualche giorno in un rifugio solitario dove intende fare ricerche approfondite servendosi di un raffinato microscopio che ha ordinato e che sta per esserle recapitato per mezzo di un drone. Ma nelle prime pagine del romanzo vedremo che Federica viene trovata uccisa. Da chi? Perché, forse ha scoperto qualcosa che non doveva?
Le indagini si fanno serrate e la storia si ingarbuglia ulteriormente man mano che il narratore mette in mezzo alla vicenda diverse varianti sempre più intricate. C’è un Marcantonio che alleva falconi, novello Federico II di Svevia, e c’è l’uso molto attuale dell’unboxing, la nuova moda di autoriprendersi mentre si scarta il pacco che la ditta internazionale di spedizione ha inviato; in questo caso, Federica è stata ripresa, questo aiuterà almeno in parte l’indagine.

Divertente nel romanzo il mix sapiente di tradizione e ipermodernità, pastori, animali, cani fedeli e falconi insieme a oggetti tecnologici ultra sofisticati e misteriosi esperimenti su insetti, eventuali portatori di virus sconosciuti, nonché la contemporanea esigenza di creare antidoti che permettano l’arricchimento di multinazionali che per gli enormi profitti sono disposti a rischiare la morte.
Davvero ben scritto e molto originale questo insolito romanzo, che ci mostra un futuro irto di insidie delle quali non siamo del tutto consapevoli: i pericoli vengono dalla tecnologia, che, sembra suggerire Franco Matteucci, se usata in modo dissennato può portare distruzione e morte. Tra bomboloni alla crema e la citazione del romanzo di Cassola, Il taglio del bosco, tra droni che sembrano uccelli di fuoco e una mula che ricorda le bestie da soma della Prima Guerra mondiale, mentre i cinesi misteriosi ci mettono in allarme con i misteriosi insetti che conservano in segreto, si dipana la trama del libro che offre molte sorprese, pur nella brevità delle sue pagine, che lo rendono di gradevolissima lettura.