Il mondo fuori di Andrea Carria

Andrea Carria, classe 1990, approda per la prima volta nell’universo della narrativa con Il mondo fuori (Porto Seguro, 2019).
Il protagonista del romanzo è il professor M., un individuo passivo che ai lettori ricorderà subito gli inetti di sveviana memoria. Egli, infatti, conduce un’esistenza vuota, impantanato in una vita che disprezza ma che non fa nessuno sforzo per modificare. Il suo mondo è tutto “dentro”: dentro la sua piccola stanza, unico luogo accogliente di una casa condivisa con la moglie solo per abitudine e convenienza, e dentro la sua testa, dove albergano i suoi pensieri e la sua creatività, imprigionati insieme alle emozioni e a i vecchi ricordi nella nebbia di un passato carico di rimpianti e frustrazioni. Nel mondo “fuori”, il professore non ha mai trovato veramente il suo posto, non ha mai saputo definire la sua identità in modo chiaro: è un uomo inconsistente, è e sarà sempre solo M., un’anima in pena che non si afferma neanche attraverso un nome.

A volte però il presente ci mette di fronte a situazioni pericolose, ci manda i fantasmi del passato sotto nuove forme. Per M. quel segreto così a lungo taciuto arriva con le sembianze di Stefano, un ragazzo di diciassette anni a cui il professore, a causa di difficoltà economiche, inizia a dare lezioni private. Ben presto il rapporto tra studente e insegnante assumerà nuove sfumature, diventerà un presente carico di un passato che vuole la sua rivincita, come se il tempo si fosse fermato, e M., ormai anziano, volesse riscattare quell’M. giovane di tanti anni prima, spaventato da se stesso e privo del coraggio per accettarsi e affermarsi. Quando il mondo dentro diventa troppo ingombrante, bisogna che trovi spazio anche nel mondo fuori.

"Cosa sono oggi? Dire niente sarebbe troppo facile e scontato. Ho provato a diventarlo, ma ho fallito; e siccome oggi parlo, mi lamento, dubito, penso, mi interrogo, avverto mancanza, tutto ciò vuol dire che, nonostante tutto, qualcosa ancora sono".