Il paese che era la nostra casa. Racconto della Siria
- Autore: Alia Malek
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Alia Malek, valente giornalista e scrittrice, vincitrice di prestigiosi premi ha scritto Il paese che era la nostra casa. Racconto della Siria (Enrico Damiani Editore, 2018) un libro di pregevole qualità letteraria che racconta della sua Siria, il paese da dove provengono i suoi genitori, un paese che si conosce poco, solo notizie frammentarie, brandelli di verità attraverso i media.
Sono notizie non solo di un’aggressione militare, ma anche di minaccia di una sostituzione etnica, di trasferimento forzato di una parte di popolazione. È un conflitto che persiste da anni, risultato di errori della comunità internazionale che non si tralascia di mettere in luce.
Nel 2011 Alia Malek, poco dopo l’inizio della Primavera Araba ritornò in Siria, paese dei suoi genitori, giunti in America, prima della sua nascita, sfuggendo così al regime di Assad.
Un racconto di una grande storia attraverso una piccola storia di persone, dando il giusto valore a ciascuna di esse. L’autrice ha deciso di ricostruire più di cento anni di storia del suo paese e della sua famiglia in una sorta di saga che tratta della diaspora della famiglia attraverso tanti paesi.
Ricostruendo questa storia che ha un aspetto matriarcale dandosi maggiore rilievo alle figure femminili, si raccontano con partecipazione non solo gli eventi cruenti del Medioriente, ma anche la Storia in senso ampio. Si descrivono dettagli minuti, quali gli interni delle case e i momenti familiari e personali che restituiscono al lettore l’assurdità delle tragedie che spesso si consumano con la descrizione di luoghi e persone che forse non esistono più ma che con la scrittura vengono salvate e conservate.
Attraverso il narrato di Alia Malek, si ascolta una voce autentica, diretta, per conoscere quello che forse si è malamente inteso comprendendosi a pieno quello che vuol dire scivolare verso un regime che altera le relazioni interpersonali, rendendo le persone l’una diffidente dell’altro. Il potere ha bisogno e necessità di separare la gente, di annientare le differenze e imporre l’omologazione, di istillare la paura e di fare diventare nemici quelli che poco addietro erano vicini di casa spezzando i legami di solidarietà. Si dipinge questo mondo malato dove i potenti annientano intere genti, ma come emerge da Il paese che era la nostra casa. Racconto della Siria qualcosa rimane sempre, come simbolicamente l’albero imponente nel giardino della casa, un’abitazione che l’autrice decide di rimettere in piedi quando fuori tutto pare crollare.
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