Dagli archivi segreti del Vaticano tutta la verità su Pio XII
Scritto da Matteo Luigi Napolitano, docente universitario esperto di storia della diplomazia, e da Andrea Tornielli, giornalista vaticanista, il testo intitolato “Il papa che salvò gli Ebrei” (Piemme Editore, 2004) rivendica con l’ausilio di documenti provenienti direttamente dagli archivi segreti del Vaticano la tanto discussa figura di papa Pio XII.
Un giudizio per lungo tempo ha fatto di Pio XII il tallone d’Achille della Chiesa di Roma, bollandolo senza giusta causa come il papa complice di Hitler e spettatore inerme del genocidio ebraico.
Lo scritto ha il merito di condurre un’analisi attenta e imparziale su Pio XII, dapprima considerato umano e misercordioso per poi divenire nell’opinione pubblica una figura filazionista e antisemita, mettendo in evidenza un paradosso che in maniera semplicistica ha macchiato l’immagine di una figura.
Queste pagine rappresentano il tentativo di mettere in discussione i tanti luoghi comuni costruiti in questi ultimi decenni su Pio XI, accusato di silenzio nei confronti dell’Olocausto, e per farlo si avvalgono dell’ausilio di documenti segreti, attraverso i quali non solo riscattano una figura sulla sulla quale si è tanto polemizzato ma dimostrano anche come l’uso improprio di testimonianze scritte possono condurre a una visione unilaterale e talora viziata dei fatti in esame.
Dai documenti risulta in modo inequivocabile che la Santa Sede, già nell’immediatezza dell’ascesa al potere da parte di Hitler, intervenì in favore degli ebrei per dissuadere la Germania nazista dalle politiche discriminatorie nei loro confronti.
Grazie a testimonianze avvalorate da documenti prima inediti, si palesa come con l’incapacità o talora il timore di dar credito a fatti discordanti con quelli ufficiali, si corra il rischio non solo di insabbiare una verità legittima per il popolo ma anche di dar involontariamente vita ad una forma coercitiva che ha il potere di condizionare una visione d’insieme.
È altresì importante rendere atto alle azioni messe in atto e alle parole profuse da parte della Chiesa, sebbene spesso celate dalla volontà di mantenere equilibri politici di per sé precari, per ricondurre la discussione su binari di moderazione e, soprattutto, di reale fondatezza storica.
Emerge così per la prima volta una verità che, se da un lato scagiona il pontefice ingiustamente accusato di aver adottato misure estreme e di favoritismo, dall’altro riporta l’attenzione a una diatriba quanto mai attuale: la fondatezza di voci non comprovate né verificate nella loro veridicità.
Il libro ha peraltro il merito, raddrizzando il dibattito in essere sulla controversa figura papale di Pio XII, di porre il lettore sul piano di poter apprendere, da inedite e preziose testimonianze, fatti che gli permetteranno di giudicare il caso del pontefice con cognizione di causa e pertanto con maggior equilibrio e autonomia di pensiero.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il papa che salvò gli ebrei
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