Il profumo dell’oro
- Autore: Lorena Bianchi
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2016
“Il profumo dell’oro” (Rizzoli 2016) è il primo romanzo dell’autrice genovese Lorena Bianchi pubblicato con il suo vero nome, celebre tra le fan del romance storico italiano con il nome di Angela White.
Le appassionanti vicende della diciottenne Fiamma Giraldini hanno come sfondo dapprima la Roma cinquecentesca di Papa Clemente VII che sta per subire il “Sacco di Roma” (6 maggio 1527) ad opera dei lanzichenecchi, i soldati mercenari tedeschi arruolati nell’esercito dell’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V e poi la rinascimentale Firenze. Era la fucina, “la stanza segreta”, il vero cuore di casa Giraldini. Dall’interno del locale, l’alito della forgia che si riversava sul giardino voluto dall’orafo Vincenzo Giraldini per la sua sposa morta troppo presto, faceva diventare l’appezzamento di terreno una serra a cielo aperto. La piccola Camilla, figlia della cuoca Lucia, arrampicatasi su di un’antica panchetta di pietra, attraverso una grata, spiava l’attività dentro la fucina. Da una grande oscurità, all’improvviso, Camilla aveva visto le fiamme sollevarsi, squarciando le tenebre. A Camilla la fucina era sembrata come una grotta delle meraviglie, di quelle raccontate nelle favole d’oriente. E poi c’era la luce, una luce splendida, vibrante di vita, che si poteva toccare con le mani. Era l’oro, nato e forgiato dalla fiamma che si sollevava e s’inchinava come una dama impegnata nella danza.
“Di quella fiamma, Vincenzo Giraldini diceva fosse fatta l’anima di un orefice”
Il tesoro più prezioso dell’orafo romano era rappresentato da Fiamma, sua unica figlia ed erede, la quale a diciotto anni era ancora zitella e l’unica stravaganza di casa Giraldini. Il posto più appropriato per una bambina rimasta senza mamma era un convento di brave suore, dove una giovane avrebbe dovuto apprendere le virtù necessarie a diventare una brava moglie. Invece Fiamma era cresciuta nella fucina del padre, un sant’uomo con l’onestà, la morigeratezza e rettitudine di un monaco, ammesso che a Roma si fossero trovati monaci con questi requisiti. Purtroppo nessuno pensava a Fiamma come l’erede del padre, eppure nella fucina la ragazza si sentiva felice, perché in quel luogo in costante penombra rischiarato dai bagliori della forgia ripercorreva i momenti più belli della sua vita, quando lavorava accanto a suo padre.
“Un orafo è faber aurum. Fabbro dell’oro. E solo dall’oro si crea l’oro”
amava ripetere messer Vincenzo. Nessun committente di Giraldini avrebbe mai comprato un pezzo forgiato dalle mani di una donna, ma Fiamma sapeva di non essere una donna come tutto il mondo voleva, perché lei sapeva lavorare l’oro, era un’orafa. Adesso a Roma i porporati volevano monili da regalare alle loro amanti come ricompensa dei favori concessi e volevano sculture in argento da usare come candelieri o salsiere e altre stravaganze simili. L’artista più richiesto per quei doni eccessivi e quegli ornamenti esagerati era il fiorentino Benvenuto Cellini, il quale insieme agli orefici della sua bottega, conduceva una vita dissoluta, quanto mai lontana dai princìpi che le antiche corporazioni orafe stabilivano per i loro affiliati. Quando un porporato aveva detto a Vincenzo che d’ora in poi avrebbe richiesto i servigi di un altro orafo, Fiamma aveva deciso di andare a trovare nella sua bottega il maestro Cellini in via dei Banchi. Qui gli occhi della ragazza si sarebbero scontrati con gli occhi color smeraldo dell’orafo Lorenzo de Luna e la vita di Fiamma non sarebbe mai più stata la stessa.
“Era una vergine, si disse Lorenzo, con un distacco che non riusciva veramente a provare. Non una seduttrice, ma una guerriera pronta a dare battaglia”
Nel romanzo dedicato dall’autrice
“Alle donne della mia famiglia. E agli uomini che le amano”
Lorenza Bianchi forgia un’indimenticabile figura di donna che possiede
“il cuore di un’artista e le mani di un artigiano”
Il profumo dell'oro
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Ma Lorena Bianchi non è il suo vero nome... È Lorena Perra.