Il riposo del guerriero
- Autore: Christiane Rochefort
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
Qualcosa, d’improvviso, era più prezioso di Renaud. Lui lo avvertì e, sorpreso da questo mistero, mi lasciò andare. Rialzatami, gli tenni testa: non m’avrebbe avvicinato. Andasse pure.
"Il riposo del guerriero" è un romanzo celebre, datato, ma attualissimo, uscito in Francia nel 1958 e oggetto di una riduzione cinematografica del 1962 che non rende giustizia al libro, come sovente capita. Il pettegolezzo, secondo cui il libro avrebbe "fatto arrossire la signora De Gaulle", non sappiamo se corrisponda al vero, per quanto sia una voce ritrita e ormai inefficace, che banalmente si legge ovunque si parli di questo romanzo. È comunque un’indiscrezione che oggi fa sorridere e suggerisce il sapore del proibito e del racconto scabroso, capace di scandalizzare le anime morigerate. In realtà, se la confrontiamo con altre opere, soprattutto a noi cronologicamente più vicine, "Il riposo del guerriero" ha il grandissimo pregio di descrivere con poche parole situazioni e immagini intrise di erotismo e di sesso, senza scadere nella volgarità.
Non ci sono rappresentazioni dettagliate e prolisse, tuttavia è proprio qui che si avverte la presenza di una scrittura abile, capace di una narrazione estremamente efficace.
Onore all’autrice Christiane Rochefort, che in questo senso ricorda la capacità di attori del bianco e nero, che riuscivano a strappare risate, senza il ricorso al linguaggio pesante.
Gli elementi della storia rientrano nello schema antico e semplice con un lui bello e dannato e una lei, brava ragazza di buona famiglia, che si innamora, lo subisce e lo asseconda, per precipitare in una spirale che la porta verso l’annullamento fisico, psicologico e sociale. A partire dall’infatuazione iniziale, i protagonisti vivono la loro storia: lui mostrando l’indole autodistruttiva e prepotente, tra anarchia, violenza, sesso, alcool e romanzi polizieschi, senza morale e rispetto per gli altri e per lei.
Una lei che parla in prima persona per tutto il romanzo, portando il lettore all’interno del proprio dramma, prima attraverso la giustificazione di qualsiasi azione di lui, e poi attraverso l’inseguimento inutile di una felicità e di una convivenza impossibile. Ma appare, finalmente, il momento in cui si realizza la ribellione e il riscatto, il momento che segna il punto di svolta nella vita della ragazza, proprio nell’istante esatto nel quale si rende conto che ogni limite è stato quasi superato. Il titolo del romanzo conduce ad una celebre frase che Friedrich Nietzsche ha scritto nel suo Zarathustra che, -con lievi differenze nelle traduzioni- dice:
L’uomo deve essere educato per la guerra e la donna per il riposo del guerriero; tutto il resto è follia.
Christiane Rochefort: Il riposo del guerriero ed.Longanesi A85
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Nonostante il libro sia datato, come dice l’autore dell’articolo, la recensione bella ed intrigante incuriosisce ed invoglia alla lettura. Da anni tengo questo testo nel limbo dei miei comperati /ma/non/letti e credo che, grazie alla vostra recensione, sia arrivato per me il momento di iniziarlo.