Il senso della frase di Andrea G. Pinketts

Avevo sentito parlare di questo libro di Andrea G. Pinketts, purtroppo non avevo mai avuto il tempo di cercarlo.
Fortunatamente il tempo si è arreso e ho potuto immergermi nella lettura di questo capolavoro…
Chi ha il senso della frase? Lazzaro Santandrea, senz’ombra di dubbio. E voi? Magari siete benestanti, avete l’amore e guidate auto che un comune mortale non potrebbe neppure noleggiare.
Oppure siete persone semplici e avete il senso della frase. E non è cosa da poco.
Bugie, revolverate e una caccia spietata a Cappuccetto Rosso, nonostante il lupo sia già andato in pensione, perdendo anche il vizio, oltre il pelo.
Una ricerca disperata ma necessaria, domande e risposte che giungeranno in ordine casuale per scombussolare la vita del protagonista, che cercherà in lungo e in largo risposte che, forse, non arriveranno o che faranno un male cane…

Leggere Pinketts è sempre un’incognita e una certezza. Sapete che ne uscirete sconvolti, solo non sapete come. O quanto…
Parole che gireranno come impazzite, senza lasciarvi però con quel senso di vertigine che vi fa venir voglia di scaraventare il libro contro la prima parete disponibile. Anzi, vorrete osservare meglio quelle pagine sporcate d’inchiostro nero che descriveranno fatti orribili o tragicomici, fatti reali eppure distanti, magari, dalle vostre giornate.

Leggere Pinketts non è male. Farsi assorbire totalmente da questo Giocoliere delle parole è ancora meglio. Un caleidoscopio sulle montagne russe che vi sballotterà ovunque, un prestigiatore che vi delizierà con poche mosse e vi donerà un sorriso. O una smorfia di dolore, a seconda della vicenda.
Un libro da molti considerato il capolavoro pinkettsiano, pagine intrise di magia che non potrete non assaporare. E vorrete riassaporale, ve lo garantisco…