Emily di New Moon 3. Il sentiero di Emily di Lucy Maud Montgomery

La casa editrice romana Gallucci pubblica per la prima volta in italiano Emily di New Moon 3. Il sentiero di Emily (2022, titolo originale Emily’s Quest, traduzione di Angela Ricci), edito nel 1927 dall’autrice di Lucy Maud Montgomery (Clifton, 30 novembre 1874 – Toronto, 24 aprile 1942), celebre per la serie Anna dai capelli rossi. È il terzo volume, dopo Emily di New Moon (Gallucci 2021) e Emily cresce (Gallucci 2022), di una serie di romanzi per ragazzi che ha come protagonista Emily Byrd Starr.

“Emily, i cui conoscenti spesso sussurravano un po’ misteriosamente a chi non la conosceva che ‘scriveva’, era stata accettata tra le signore di New Moon, dove nulla era cambiato da quando lei era venuta a vivere lì, sette anni prima”.

Emily Byrd Starr, grandi occhi grigio viola, sulla soglia dei diciassette anni, viveva insieme alle zie Elizabeth Murray e Laura Murray nella fattoria chiamata New Moon, Prince Edward’s Island, Canada, da quando il suo amato padre Douglas era scomparso. La vecchia casa sembrava aver vissuto la sua vita tanto tempo prima e adesso era silenziosa e saggia e con un pizzico di mistero.

La ragazza, corporatura snella e capelli di seta nera, spesso passeggiava tra i crisantemi dorati che illuminavano il vecchio giardino d’autunno, poco distante dal mare. Il giardino di New Moon era un luogo di pace: un angolo verde incantato pieno di colori ricchi e seducenti, oltre che di meravigliose ombre eteree. Dopo aver frequentato il liceo di Shrewsbury, Emily aveva rifiutato l’offerta della signorina Royal di un posto in una rivista a New York. Però aveva le idee molto chiare su cosa voleva diventare, non pensava che si sarebbe annoiata a vivere a New Moon, né di aver perso la sua occasione di scalare il Sentiero Alpino solo perché aveva scelto di restare lì.

“Lei apparteneva di diritto all’antico e nobile ordine dei cantastorie”.

E quindi Emily aveva deciso con felice determinazione di perseguire fama e fortuna, e anche qualcos’altro che andava al di là di esse. Per Emily Byrd Starr, infatti, scrivere non era solo una questione di mero guadagno o di corone d’alloro ma qualcosa che doveva necessariamente fare.

“Storie e idee, belle o brutte che fossero, non smettevano di tormentarla finché non le metteva su carta”.

Un mondo di sogni perduti ma immortali, che si stendeva appena oltre la cortina del reale, si rivolgeva a lei perché lo impersonasse e interpretasse, e la chiamava con una voce alla quale non poteva – e non osava – disobbedire.
Adesso la giovane doveva venire a patti con un nuovo sentimento: avrebbe dovuto imparare ad amare.

“Il loro era un patto d’amore. Ma cosa significava? Emily non lo sapeva”.

Con il presente volume si conclude la storia di Emily, creatura affascinante e indimenticabile, che non può sottrarsi a esprimere ogni commedia e tragedia della vita attraverso la sua penna. La scrittura è per la nostra eroina un regno stellato e infinito in cui poter entrare e uscire a suo piacimento. Infine, miss Byrd Starr percepisce che la vita l’attira continuamente per spronarla ad andare avanti sapendo che vi sono sfide difficili. In fondo Emily rimarrà sempre quella curiosa bambina che si era messa in testa di arrivare alla fine dell’arcobaleno ma, mentre correva, quel meraviglioso arco era impallidito per poi sparire.

“Poi però aveva levato in alto il capo e aveva sorriso audace al cielo vuoto. ‘Ci saranno altri arcobaleni’ aveva detto. Emily era una cacciatrice di arcobaleni”.