Il silenzio di Erling Kagge

L’autore di "Il silenzio", Erling Kagge, sciorina le riflessioni emerse durante le sue solitarie traversate, dove il silenzio fa da padrone e l’unica cosa che conta è l’ascolto della propria anima.
Il silenzio è una condizione naturale, infatti, nelle immerse distese ghiacciate, ma in generale, la natura è permeata dal silenzio.

Nella vita quotidiana siamo così abituati al rumore che viviamo il silenzio come un’anomalia e, spesso, per molte persone subentra addirittura il panico quando capita loro di stare da soli con loro stessi, in silenzio. Allora accendono la televisione, la radio, chiamano un amico, qualsiasi cosa pur di produrre del rumore, pur di evitare di trovarsi da soli coi propri pensieri! Qualsiasi cosa pur di evitare se stessi.
Perdiamo la concentrazione ogni otto secondi, sostiene Kagge e la distrazione e l’intrattenimento continuo sono ormai uno stile di vita.
L’autore racconta anche e soprattutto di silenzio interiore, ovvero quella dimensione che ci permette di connetterci col nostro Io più profondo che ha, come condizione imprescindibile, anche la ricerca del silenzio esteriore: una fonte di rigenerazione a cui tutti possiamo attingere! Scrive Kagge:

Il silenzio non è un vuoto inquietante ma l’ascolto di suoni interiori che abbiamo sopito

Ma cos’è il silenzio? Perché è così temuto? Dove si trova? Perché è di vitale importanza? Facciamo nostri gli spazi e i ritmi della natura, sostiene Kagge e ci renderemo conto che emergerà la nostra anima più autentica, più selvaggia, più forte.
Leggete le sue 33 riflessioni e vi accorgerete che cercare ogni giorno un angolo silenzioso dentro di noi ci donerà un’energia e una pace interiore, quasi primordiale, che la frenesia quotidiana ci sottrae. La nostra linfa vitale!