Il talismano della Villette
- Autore: Claude Izner
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2011
Claude Izner è il “nom de plume” sotto cui si nascondono due sorelle, bookiniste-libraie parigine, Liliane e Laurence, autrici di romanzi gialli/storici/letterari di cui è protagonista il libraio Victor Legris.
Siamo a Parigi, nel 1894, e l’avventuroso romanzo avventuroso coinvolge una bella donna, Sophie Clairsange, membri dell’aristocrazia, un famoso couturier, un celebre saltimbanco, tutto il bel mondo che si muove attorno a gallerie d’arte, studi fotografici, redazioni di giornali, ateliers di noti artisti. Delitti misteriosi richiamano nelle indagini il detective per hobby, il libraio Victor e suo cognato Joseph, scrittore di feuilleton e suo futuro socio nella libreria di famiglia Elzévir, diretta dal fondatore Kenji Mori. Il rapporto di parentela è al centro dell’intricata narrazione: Kenji è padre di Victor, sposato alla pittrice Tascia, e di Iris, moglie di Joseph; ma Kenij è malgrado la non più verde età innamorato della madre di sua nuora, la bella Djina. Insomma in mezzo a tutta questa girandola di rapporti si sviluppa la trama del giallo, troppo complessa per essere qui descritta, ma certamente gradita ai lettori del genere.
Del libro non ho apprezzato tanto il lato noir (il titolo allude al talismano misterioso trovato sulla scena del primo dei numerosi delitti), quanto la mirabile ricostruzione storica dell’anno di grazia 1894, riassunto peraltro nell’interessante ed esauriente postafazione che le autrici hanno pubblicato alla fine del libro. L’affare Dreyfus, l’antisemitismo latente nella società francese, il processo in cui furono coinvolte numerosissime donne per procurato aborto, il terrorismo come arma politica in un momento di grande crisi istituzionale dopo la caduta del Secondo impero, sono lo scenario intorno a cui si muovono i personaggi descritti. Piacevolissima poi la presenza come comparse di Toulouse Lautrec, Anatole France, il Doganiere Rousseau, Jean Vuillard; nella libreria dei protagonisti sono in vetrina le novità letterarie, "Il ritratto di Dorian Gray” e “Le avventure di Sherlock Holmes”, mentre il cinema, grande novità, sta facendo la sua prima timida apparizione, e Emile Zola sta diventando un mito. Insomma un libro per amanti dei libri, della letteratura, dell’arte, che per caso trovano anche un po’ di suspence e di brivido nelle avventure investigative di Legris e soci. La polizia è quasi assente, i preti fanno una brutta figura, la vita delle donne (senza istruzione, denutrite, sottoposte a infami turni di lavoro, costrette alla prostituzione e quasi sempre all’aborto, destinate spesso alla morte in giovane età) è messa in evidenza con grande sapienza narrativa: sembra di leggere le pagine di Balzac o dello stesso Zola.
Il talismano della Villette
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