Il tè delle tre vecchie signore di Friedrich Glauser

Le vecchie signore sono il pericolo maggiore, soprattutto quando bevono il tè.

Di notte, a Ginevra, il segretario di un importante diplomatico (Sir Eric Bose) viene trovato, dall’agente Malan, privo di sensi su di una panchina. Nelle vicinanze si trova a passare anche un professore universitario (Louis Dominicè) che visitando l’uomo riconosce i sintomi dell’avvelenamento.
Portato in ospedale, il dottor Thèvenoz scopre che sul braccio l’uomo ha uno strano segno di puntura. Il Thèvenoz ha stretto un solido rapporto affettivo con la bella psichiatra Madge.
Intanto nel manicomio della dottoressa Madge arrivano strani pazienti, persone impazzite improvvisamente che balbettano parole sconnesse e frasi incomprensibili.

Un secondo omicidio complica il caso, quello di uno strano e taciturno farmacista che traffica sostanze vietate per legge. L’ispettore Pillevuit, nel risolvere i casi di morte violenta, è coadiuvato da un famoso giornalista inglese Walter Crawley il quale prova subito una forte attrazione per la dottoressa Madge.
Altri personaggi entrano nella storia come Martinet che è il "consigliere di Stato" onnisciente il quale suggerisce agli investigatori di rivolgere la loro attenzione alle tre vecchiette che bevono il tè. Ma chi sono queste vecchiette?
Tra intrighi internazionali, cartelle rubate, veleni, pozioni magiche, allucinazioni, infusi, scambi di persone e di amori, questo romanzo giallo si conclude felicemente per la maggior parte dei personaggi...
Ci lascia un po’ di acredine valutando la fine delle tre bislacche vecchiette.

"Il tè delle tre vecchie signore" di Friedrich Glauser è un romanzo prolisso, difficile da leggere per le infinite situazioni che si creano e che vanno sviscerate e dati i tanti protagonisti da ricordare.
Troppo pieno di colpi di scena, sembra più un contenitore di storie che un unico romanzo, comunque è da apprezzare il grande lavoro e l’immensa maestria dell’autore unita a un’ottima conoscenza scientifica.