In Castello quel giorno, d’improvviso...
- Autore: Antonietta Curci
Nell’anno in cui ricorre il V centenario della morte di Giorgione viene pubblicato il romanzo "In castello quel giorno, d’improvviso", dove il fulcro narrativo è rappresentato da una delle più celebri opere del pittore nativo di Castelfranco Veneto, ovvero la Pala d’altare raffigurante la Madonna con bambino tra i santi. La scrittrice Antonietta Curci ci presenta personalmente il Suo libro "In castello quel giorno, d’improvviso...", pubblicato nel 2009 con Panda Edizioni.
Salve a tutti. Sono nata a Lecce, ma vivo da moltissimi anni a Castelfranco Veneto. Ed è proprio in questa cittadina che ho ambientato il mio primo romanzo, al quale sono giunta dopo numerosi altri scritti che sinora ho tenuto solo per me in un cassetto.
Volete conoscerlo? Mi farebbe piacere condividere con voi una storia di misteri, emozioni, suggestioni, entrando in una dimensione in cui il tempo e lo spazio sembrano annullarsi.
La trama: L’azione è ambientata tra Castelfranco Veneto ed Asolo e si sviluppa su due livelli temporali diversi, dei quali uno si riferisce ai nostri giorni, l’altro agli anni che vanno dall’ultimo ventennio del XV secolo ai primi del XVI. Si tratta perciò di due storie parallele che vedono protagonisti due padri, accomunati dalla dolosa vicenda della prematura scomparsa in giovane età dei rispettivi figli. Il padre “moderno” è un uomo dall’esistenza modesta, chiuso in se stesso e tutto preso dalla sofferenza causata dalla lunga malattia del figlio, l’altro è un personaggio storico, Tuzio Costanzo, il condottiero veneziano fedelissimo della regina Caterina Cornaro nonché committente della “Pala d’altare” di Giorgione, opera collocata nel Duomo di Castelfranco, il quale perde in battaglia il figlio Matteo. Le due storie si intrecciano ripetutamente: all’inizio per caso, in quanto si viene a sapere che il padre “moderno” ha vissuto nella stessa casa abitata secoli prima dai Costanzo, in seguito misteriosamente, in quanto in quella casa irrompe d’improvviso l’irrazionale. Seguendo i tentativi compiuti dal padre “moderno” per svelare il mistero, siamo portati a seguirlo nella ricerca interiore che egli compie per dare un senso alla propria esistenza ed alla propria sofferenza. E’ supportato in questa ricerca dal personaggio di una giovane ragazza, Francesca, che lo avvicina alla musica, chiave quest’ultima che gli consente di uscire dal proprio isolamento e di avvicinarsi alla vicenda umana del Costanzo ed a comprendere ciò che è rappresentato nel dipinto di Giorgione. Ed è proprio nella contemplazione dell’opera dell’artista castellano e nella rievocazione della sua genesi che le due storie si fondono e trovano unità; si scopre allora il senso dei continui riferimenti al paesaggio della campagna e della collina veneta che, rappresentato nella “Pala”, trascende lo spazio ed il tempo e avvolge storie e personaggi di ieri e di oggi. Da lì scaturirà la soluzione finale e troverà conclusione il percorso interiore dei due protagonisti del romanzo.
- Da dove è scaturita la storia narrata nel romanzo?
Un edificio, realmente esistente nella mia città, aveva colpito la mia immaginazione sin dalle primissime volte che vi ero stata. Si tratta di un vecchio edificio con cortile addossato alle mura del "castello", dove si respira un’aria particolare, come se persistesse qualcosa delle tante vite che vi si sono succedute. Non si tratta di una struttura anonima: è infatti la casa in cui cinquecento anni addietro abitò il cavaliere Tuzio Costanzo e che molto probabilmente il celebre artista Giorgione frequentò prima di dipingere la sua "Pala d’altare". Recandomi spesso in questo luogo, hanno preso corpo i personaggi e le storie narrate nel romanzo. E’ il luogo che ha catturato me, oppure sono io che ho catturato il luogo? Giudicate voi.
Ringraziamo Antonietta Curci per la Sua presentazione del libro!
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Lasciatevi trasportare nell’atmosfera incantata di questo libro...poi andate a Castello, salite alla rocca di Asolo e scoprite i luoghi. La magia del racconto continuerà a stregarvi.
Non ho letto il romanzo, ma mi riprometto di reperirlo e leggerlo attentamento, in quanto conosco molto bene la vita e la storia di Tuzio Costanzo. Disponibile per commenti direttamente con l’autrice. Vincenzo Giuseppe Costanzo