In compagnia di Cioran di Mario Andrea Rigoni

“ Vi sono tanti scrittori che possiamo ammirare e anche amare, ma pochi capaci di scendere nella carne e nell’anima, così da diventare complici delle nostre perplessità, dei nostri terrori o dei nostri segreti. Non è affatto abituale percepire, dietro un testo letterario, un amico. Ciò accade invece con Cioran: al punto che tanti sconosciuti, dagli angoli più disparati del globo, hanno sentito il bisogno di cercarlo …”

Mario Andrea Rigoni, tra i maggiori studiosi di Leopardi, professore ordinario di Letteratura italiana all’Università di Padova, ha avuto il merito di aver diffuso in Italia, curando le traduzioni Adelphi, le opere di Emil Cioran, uno dei più grandi autori del Novecento.

Questo piccolo volume In compagnia di Cioran raccoglie alcuni degli articoli e delle lettere che testimoniano la sua lunga e profonda amicizia con lo scrittore rumeno. Lo ha conosciuto a vent’anni nel corso di una serata a casa di conoscenti a Parigi, agli inizi degli anni settanta. Notò subito l’aria modesta e discreta dello scrittore, animata da lampi di uno sguardo intenso. Non era ancora conosciuto in Italia nonostante i riconoscimenti ottenuti in Francia.

“ ..ciò che più mi colpì in lui quella sera erano il numero e la natura delle letture, la curiosità universalmente divagante e tuttavia orientata in modo infallibile, che egli nutriva verso tutto quello che importa realmente conoscere. Percepii anche che non aveva niente del tipo dell’intellettuale parigino o dell’intellettuale tout court; che seguiva vie non segnate e che, nella passione per il diario, l’epistolario, la biografia, le memorie, come pure per la mistica o per la filosofia, aveva esplorato autori e testi straordinari quanto dimenticati.“

Lettore instancabile Cioran, esule a Parigi, viveva in un una piccola mansarda, al quinto piano, di un palazzo di Rue de l’Odéon a due passi dal teatro. Quel piccolo appartamento non avrebbe potuto contenere la quantità dei libri che aveva letto, eppure! Insieme alla moglie Simone avevano deciso tardi di dimorare in una abitazione dopo anni vissuti in una camera d’albergo, in stile bohéme, che rappresentava non solo l’idea di Cioran della provvisorietà delle cose ma era anche manifestazione di un ideale di libertà e di indipendenza assoluta al quale lo scrittore non avrebbe rinunciato. Nonostante le difficoltà economiche, non ha avuto mai un’occupazione, vivevano con lo stipendio di Simone, insegnante di letteratura inglese al liceo. L’artista, scriveva Cioran, non deve lavorare perché il lavoro rappresenta un abbassamento dell’Io, un attentato all’integrità interiore. Inoltre lo scrittore rumeno ha praticato il vero scrivere, non come un mestiere ma come un destino e benché gli fossero stati offerti numerosi premi egli aveva sempre rifiutato perché scrivere per lui era una vocazione. Tanta modestia, scrive Rigoni, è rara negli scrittori. Negli ultimi anni riceveva molte visite di letterati nel suo piccolo appartamento: Savater, Citati, Ceronetti e Roberto Calasso, ma mai entrò a far parte di nessuna delle famose società letterarie.

“ Fedele al principio che tutto ciò che è indiretto è senza valore, Cioran riuniva in sé uno scorticato e un sofista. Con i suoi paradossi e le sue iperboli egli colpisce dentro; alla visione astratta subentra un contagio vitale, che si annuncia e propaga già dai titoli dei suoi libri …”

Nel nome di Leopardi è nata la loro amicizia, scrive Rigoni. Sia Leopardi che Cioran sono privi di illusioni, scettici. Il pensiero che l’uomo, deviando il corso della natura, andasse incontro alla propria distruzione lo ritroviamo nello Zibaldone e nelle Operette morali. Cioran, per quanto avesse una conoscenza limitata di Leopardi, sentiva un’affinità di pensiero con il nostro poeta. Nel suo appartamento parigino aveva incorniciato in un quadro e appeso al muro una copia de L’Infinito. Mario Andrea Rigoni tratteggia nel libro In compagnia di Cioran un’analogia fra Lo Zibaldone di Leopardi e i Quaderni di Cioran. Entrambi postumi, sono affini nelle loro osservazioni e riflessioni, una appartenenza spirituale e sostanziale all’irrealtà del mondo. Un prezioso saggio che racchiude tutto lo spirito di Cioran e, per chi ama questo scrittore-filosofo, un volume da possedere.