Incanto e racconto nel labirinto delle figure
- Autore: Marnie Campagnaro e Marco Dallari
- Genere: Scuola
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Centro Studi Erickson
- Anno di pubblicazione: 2013
Albi illustrati e relazione educativa
Gli albi illustrati, classici e contemporanei, sono l’oggetto di studio di questa raccolta di saggi curata da Campagnaro e Dallari per i tipi della Erickson.
La ricchezza delle figure permette di coltivare la competenza comunicativa dei bambini (ma a volte anche degli adulti) in modo molto più approfondito rispetto ai testi privi di immagini. Ovviamente, per far ciò le figure devono presentare alcune caratteristiche specifiche, che le differenziano dalle rappresentazioni semplificate della realtà cui ci abituano i mass media moderni.
Nonostante la diffusissima credenza che i bambini siano naturalmente dotati di fantasia, è un fatto che le loro capacità creative vadano coltivate incrementando il loro bagaglio culturale ed iconico attraverso un mezzo ludico. Fornire costantemente ai piccoli delle figure preconfezionate non li aiuta a sviluppare la fantasia: è invece mediante la possibilità di interpretazioni multiple che si fa lavorare il cervello e l’emotività. Viene in aiuto spesso anche l’intertestualità di questi albi, cioè il richiamo più o meno sfumato a immagini di altri contesti, e non bisogna dimenticare che le competenze artistiche degli autori ampliano sempre i piani di lettura delle opere.
Per innalzare il livello qualitativo e la ricettività da parte dei bambini è inoltre necessario allontanarsi da alcuni stereotipi molto diffusi, come quello secondo cui la realtà vada abbellita, edulcorata e privata degli aspetti paurosi: al contrario! I bambini hanno bisogno di elaborare le paure, che non possono mai venir combattute nascondendole sotto la sabbia.
Tutte le linee guida esposte, alla fine, vengono concretizzate in suggerimenti di attività, sia per la scuola che per la famiglia: il filo rosso è l’invito a slegare la lettura da un approccio didascalico e utilitaristico (l’insegnamento di nozioni come fine a sè) per collegarla all’ambito semantico del rito e del dono.
Alla richiesta: "Giochi con me?" l’adulto risponde troppo spesso che non ha tempo - a meno che il gioco (...) non l’abbia organizzato lui stesso con precise finalità educative e formative (...). Così facendo, però, non ci si rende conto di come i bambini spesso si servono di questa domanda non per reale interesse riferito al contenuto della loro interrogazione, ma poiché hanno capito che l’adulto, in quel caso, non è capace di sottrarsi alla relazione di cui tuttavia è il solo contenuto affettivo a stare a cuore ai bambini.
Incanto e racconto nel labirinto delle figure. Albi illustrati e relazione educativa
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