Incontrarti di Angélique Barbérat

“Incontrarti” (Sperling & Kupfer, 2016, titolo originale Bertrand et Lola, traduzione di Marina Karam) è il romantico romanzo dell’insegnante e scrittrice per bambini Angélique Barbérat, cresciuta ascoltando le storie che le raccontava il nonno russo.

“Colui che desidera ma non agisce nutre la pestilenza”.

La citazione del poeta, pittore e incisore inglese William Blake vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, è l’incisivo esergo di questo testo che dimostra ancora una volta, come l’imprevedibilità, nel bene e nel male, abbia il potere di scombinare le vite di ciascuno di noi.

Bertrand Roy filma e fotografa il mondo, “viaggiatore e libero”, per il trentenne girovago conta solo il presente. Nessuna relazione stabile, solo incontri fugaci e senza importanza con donne che hanno la sua stessa visione dell’esistenza. Lola Baratier è un assistente di volo che sta per sposarsi con Franck, una vita già tracciata secondo binari stabiliti. La ragazza vive a Parigi al numero 43 di rue Hector mentre la sua famiglia, la madre e la sorellina Elsa dimorano a Noisiel un villaggio sulla Marna. La notte tra il 4 e il 5 giugno 2009 Bertrand, tra un servizio e un altro, trova temporanea ospitalità nell’appartamento della sua ex, Daphné, vicina di casa di Lola. Sono solo i primi giorni di giugno, ma a Parigi i mesi estivi si preannunciano caldi e afosi. È la mattina del 5 giugno e il sole già picchia forte. Il droghiere di rue Hector che ama esporre all’esterno del suo negozio la frutta e la verdura salutando gli abitanti, osserva Lola e Franck baciarsi con amore sul marciapiede di fronte. Il giovanotto bruno promette alla sua futura sposa di essere prudente alla guida e di festeggiare l’addio al celibato senza esagerare. La ragazza gli sussurra all’orecchio paroline dolci prima di salutarsi. Franck suona due volte il clacson e Bertrand, in un letto non suo, si sveglia all’improvviso, coprendosi gli occhi con il braccio destro. Lola risale i quattro piani dello stabile senza fare rumore. Appena entra in casa riaccende i ventilatori che smuovono solo aria calda, considerato che il termometro a calamita sul frigo indica già trenta gradi. Una maniglia si rompe, Lola ha bisogno di un cacciavite, quindi decide di scendere al piano di sotto per farselo prestare da Daphné. Bertrand sente il campanello, s’infila i jeans e va ad aprire la porta di casa. Una ragazza alta, slanciata, in canotta rosa pallido, pantaloncini e infradito dieci volte più grandi del suo piede gli domanda:

“«Buongiorno, sono Lola, abito al piano di sopra. Daphné è in casa?»
«No. Ti serve qualcosa?»
«Un cacciavite»”.

Un “cacciavite galeotto”, ha posto sulla strada di Lola il fotografo giramondo Bertrand. Tra i due giovani è amore a prima vista.

“Soltanto la vita osa l’impensabile”.

La storia dei due protagonisti finisce qui o il destino si diverte a sparigliare le carte in tavola? Per soddisfare la curiosità non resta che tuffarsi nella lettura del romanzo.

“Come può capitare una cosa del genere quando ci si deve sposare tra una settimana?”.