Inquietante delitto in Vaticano
- Autore: Flaminia P. Mancinelli
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2017
Due settimane da ricordare a Roma, nel romanzo di Flaminia Paolucci Mancinelli, “Inquietante delitto in Vaticano”, un poliziesco italian style che vola veloce come un jet, da gennaio 2017 nelle edizioni Newton Compton (pp. 416, volume in brossura euro 9,90, versione ebook euro 4,99).
Dal 22 giugno al 7 luglio la capitale è scossa nel profondo dalla violenza di un efferato omicida. Roma l’eterna, già cesariana ora grillina, tanto solare, solenne e caotica in superficie, quanto sfuggente nelle sue cavità sotterranee. È così, una città secolare ma ambigua, che la racconta Flaminia Paolucci Mancinelli, giornalista, scrittrice, blogger e animatrice culturale impegnata in battaglie sociali. Il suo romanzo è nato sul web, ha spaccato su Amazon, ora esce nella collana Giallo Italia dell’attiva casa editrice romana.
“Siete certi che si tratti di un omicidio?”
chiede Nicola Serra chiede entrando a Villa Ada. Gli hanno detto del ritrovamento di un cadavere. In una catacomba. Strano, non gli risulta che ci fossero cimiteri sotterranei sotto il secondo parco romano per grandezza. Dopotutto, il quarantenne tenente dei Carabinieri riconosce di non essere nella migliore condizione di lucidità, turbato com’è dall’arrivo di Marion.
La sua fiamma francese, aspirante docente di storia dell’arte alla Sorbona, è appena sbarcata a Fiumicino, annunciandosi all’ultimo istante e informandolo di avere in programma una lunga permanenza sotto il cupolone. Serra è soprappensiero, non perché non sia innamorato - dopo l’incontro in vacanza e i dieci giorni di passione in un’isola greca – ma perché teme che la decisione della bella transalpina di soggiornare in Italia sia estranea alla loro relazione, che credeva potesse trasformarsi col tempo nella storia di una vita.
Il corpo trovato a Villa si direbbe di una ragazza sui vent’anni. In effetti è nella catacomba, sebbene finanche il custode ne parli come di semplici grotte, con delle gallerie cieche, una delle quali ostruita da una vecchia frana. Capelli lunghi, chiari, è stata colpita più volte al busto e soprattutto al basso ventre. Il cadavere è in decomposizione, sopra un lenzuolo, sembra sia stato soggetto post mortem all’azione di animali. Una mano è staccata dal polso, l’altra è scomparsa.
Ma non è stata uccisa lì, non ci sono tracce di sangue e il corpo è stato lavato meticolosamente. Perché?
La differenza tra grotte e catacombe non è di secondo piano. Delle antiche sepolture cristiane si interessa la Commissione Pontificia per l’Archeologia Sacra. “Un ente di uno Stato che ha competenza nel territorio di un altro Stato?” A Marion sembra assurdo. Lei, francese, fa presto a generalizzare:
“in questo delitto c’è l’ombra del Vaticano”
dice, senza girare troppo intorno.
La giovane studiosa si mette a seguire una sua pista, parallela a quella dei Carabinieri. Il custode li ha informati che qualche giorno prima un sacerdote della pontificia Commissione si era presentato a Villa Ada, chiedendo d’essere accompagnato nelle "catacombe". Non si capisce chi sia, perché Vidillo dice di avere perso il foglio con il nome.
I Carabinieri pedinano il custode, Marion punta sulla Commissione vaticana. Si avventura nella sede ed entra in contatto con un sospettoso prete francese, presentandosi come giornalista precaria, aspirante corrispondente da Roma per “Paris Match”.
La sorpresa viene dai primi esiti dell’autopsia. La vittima è stata strangolata e solo dopo colpita con ferocia, in particolare al pube, poi sottoposta a un lavaggio accuratissimo. Tutto è avvenuto a Villa Ada, nella Catacomba dei Giordani, come viene indicata nelle mappe della Commissione. Si parla addirittura di cinque piani interrati. Ma dove sono?
La vittima è Helga Lund, studentessa danese in visita a Roma, informazione acquisita poco prima del rinvenimento di un altro cadavere, in una catacomba al Laurentino. Sesso femminile, nazionalità estera, questa volta orientale, strangolamento, ferite violente da taglio, corpo lavato. Non è casuale, chi ha agito lo ha fatto secondo uno scopo preciso.
“Il lavacro dopo la morte è un elemento di purificazione rituale. Ed è significativo il lenzuolo di lino bianco sul quale le ha adagiate. Anche il luogo, la catacomba, si ricollega a una ritualità religiosa”.
C’è dell’altro. Una specie di disegno tracciato sulla schiena.
E non saranno le sole vittime.
Tutto fa pensare che con Nicola Serra, Marion, il capitano Corvetto, la sottotenente Sara Vittorini, il maresciallo Prestigiacomo e la dottoressa Onofri, ci si rivedrà presto, in qualche nuovo volume di Flaminia Mancinelli.
Inquietante delitto in Vaticano (eNewton Narrativa)
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