Io ti ho trovato
- Autore: Lisa Jewell
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2017
“Io ti ho trovato” (Neri Pozza, 2017, titolo originale I Found You, traduzione di Annamaria Biavasco e Valentina Guani) è il romanzo che la scrittrice inglese Lisa Jewell ha pubblicato nel 2016.
“Credo di avere perso la memoria. Voglio dire…, sarebbe l’unica spiegazione, no? Non so come mi chiamo, ma un nome devo averlo. abbiamo tutti un nome, no?”.
Alice Lake vive in una casa sul mare, un piccolo cottage costruito per un guardiacoste più di tre secoli fa, situato nel villaggio di Ridinghouse Bay sulle coste orientali dello Yorkshire. Alice è una madre single di tre figli: Jasmine, Kai e Romaine, l’ultima nata. Nella minuscola mansarda della sua piccola casa che ha attrezzato come atelier la donna compone collage con ritagli di vecchie carte geografiche per poi venderli su internet. Una mattina di un giorno uguale a tanti Alice nota dalla finestra della mansarda un uomo seduto sulla sabbia umida, le braccia allacciate intorno alle ginocchia, fermo a guardare il mare. Fa freddo, e il vento forte solleva spruzzi gelidi. L’uomo è in jeans e camicia, senza cappotto, cappello, sciarpa né borsa. Ha qualcosa di preoccupante: non è abbastanza malconcio perché sia un vagabondo né è abbastanza strano per essere un paziente del centro di salute mentale del paese. Ciò che colpisce Alice è che lo sconosciuto ha l’aria sperduta. Continua a piovere quindi Alice dopo aver attaccato i guinzagli ai suoi tre cani si reca sulla spiaggia offrendo allo sconosciuto un vecchio giaccone impermeabile con cappuccio.
“Grazie”.
L’uomo ha un accento del sud e i suoi occhi sono dello stesso castano rossiccio dei capelli e della barba corta e ispida sul mento. Ormai è pomeriggio inoltrato e lo sconosciuto si trova ancora sulla spiaggia, ora, sempre dalla finestra della mansarda del suo cottage, Alice nota che l’uomo si è spostato a ridosso del muraglione e si è seduto su una cima arrotolata, la faccia rivolta verso il cielo e gli occhi chiusi. Alice decide di compiere un’”opera buona”: prepara un tè lo rovescia in un thermos e lo porta allo sconosciuto, invitandolo a trovare riparo presso il suo cottage, dove regna il caos.
“Ho tre figli indisciplinati e tre cani maleducati e sono molto disordinata, non aspettarti di trovare pace e tranquillità, quindi. Caso mai, il contrario”.
Nello stesso momento, a Londra, una giovane donna, dopo ore d’inutile e angosciosa attesa, telefona alla polizia.
“Pronto sono Lily Monrose. Vorrei denunciare la scomparsa di mio marito”.
L’autrice in questo coinvolgente e avvincente romanzo confeziona una trama perfetta arricchita da personaggi realistici e convincenti. Per arrivare alla soluzione del mistero Lisa Jewell, scrittrice dalla mente fervida, conduce il lettore nel passato, a qualcosa avvenuto nel 1993...
“Non so neanche perché sono qui né come ci sono arrivato. più ci penso, più mi convinco di avere perso la memoria”.
Io ti ho trovato
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Il romanzo "io ti ho trovato " di Lisa Jewell si legge tutto d’un fiato!
Alice vive in un piccolo cottage a ridosso del mare, a Ridinghouse Bay sulle coste orientali dello Yorkshire; donna single e madre di tre figli, avuti da tre padri diversi, si arrangia confezionando collage di vecchie cartine geografiche che rivende su internet.
Una mattina, dalla finestra, nota, in riva al mare, un uomo, senza cappotto che fissa il vuoto avanti a sè; sembra non percepire il vento, la pioggia, la sabbia bagnata ma non sembra essere nè un vagabondo nè un ubriaco.
La generosità di Alice, condita da una buona dose di curiosità, la spinge ad avvicinarlo e a porgergli un giaccone per riscaldarsi; sarà il principio di un’avventura, che coinvolgerà Alice in prima persona.
L’uomo non ha memoria di sè, non si ricorda il suo nome nè cosa ci faccia lì.
Cambia lo scenario e a Londra una giovane novella sposa chiama la polizia per denunciare la scomparsa di suo marito.
Il lettore, per tutto il romanzo, viaggia in parallelo e percepisce che le due vicende sono intimamente collegate.
L’autrice sa condurre bene il gioco, tiene alta la suspence e non rilascia mai più indizi del necessario proprio per condurre la trama esattamente dove vuole: gioco ben orchestrato, personaggi gradevoli, che suscitano empatia e simpatia, viaggio curioso alla scoperta della vita di costui, affascinante, enigmatico, problematico.
La Jewell si dimostra abile narratrice e felice burattinaia.
Consigliato.