James
- Autore: Percival Everett
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2024
Ispirandosi all’epopea di Mark Twain, il grande scrittore classico americano autore di personaggi epici quali Tom Sawyer e il suo amico Huckleberry Finn che alla fine dell’800 (Le avventure di Tom Sawyer è del 1876) avevano dato fama allo scrittore americano considerandolo un autore per ragazzi, ora lo scrittore Percival Everett si impossessa di quei temi pubblicando James. Tradotto da Andrea Silvestri per La nave di Teseo, il romanzo, decisamente per adulti, riprende temi e personaggi di Twain adattandoli alla sensibilità contemporanea.
Preceduto dalle ballate contenute nel taccuino di Daniel Decatur Emmett, scritte in corsivo, che avranno una parte di rilievo nello svolgimento del racconto, il romanzo si apre con il dialogo tra i due ragazzi bianchi, Huck e Tom, che si divertono a deridere Jim, lo schiavo che appartiene a Miss Watson, pensando che l’uomo stia dormendo. "I negri quando dormono non li sveglia nessuno" dice sghignazzando Tom; poi si introducono in casa dell’anziana signora, le rubano le candele, spariscono dopo aver attaccato a un chiodo il berretto di lana di Jim, furto del quale lo schiavo potrebbe essere accusato, anche se i ragazzi hanno depositato un nichelino; nessuno schiavo potrebbe possedere una moneta, pensano.
Poi nel romanzo Tom scompare e restano protagonisti Huck, figlio trovatello di un ubriacone che lo picchia quando compare, e lo schiavo Jim, marito di Sadie e padre di Lizzie, che vivono nel posto degli schiavi poco lontano. Quando Jim apprende che la sua padrona, con la quale ha un buon rapporto, ha deciso di venderlo al mercato per 800 dollari, l’uomo decide di fuggire e di raggiungere lungo il Mississippi l’Ohio, dove il regime schiavista è stato abbandonato, e lì trovarsi un lavoro per riscattare sua moglie e sua figlia. Huck non ha nulla da perdere e decide di seguire Jim, che comincia e vedere come punto di riferimento, qualcosa che somiglia a una figura paterna.
Lo schiavo sa che se trovato sarebbe subito impiccato, ma decide di rischiare; è un uomo che parla la lingua dei negri, ma conosce anche quella dei bianchi, ha letto libri, sa scrivere e nella biblioteca della casa del giudice ha avuto accesso ai classici, con i quali immagina un ipotetico dialogo. Quando riesce a rubare una matita, che terrà gelosamente in tasca malgrado abbia assistito alla tortura e morte dello schiavo che era stato ingiustamente accusato del furto, capisce che la salvezza sta nel possedere la lingua e la scrittura, sulle quali punta tutte le sue energie.
Le avventure dell’inedita coppia, un ragazzo bianco che finge di possedere uno schiavo negro, sono incredibili, talvolta ironiche, più spesso tragiche, colorate quali sono da violenze, uccisioni, torture, disgrazie, incendi e naufragi. Il mitico fiume, i pesci gatto che costituiscono l’unico alimento dei due fuggiaschi, il gelo delle notti passate all’aperto protetti solo dalla vegetazione, i cattivi incontri che li dividono, la ferocia razzista dei bianchi, ricchi e poveri, sono tutte pagine interessanti della storia nella quale Percival Everett ci fa entrare consapevole di quanto dolore, ingiustizie e crudeltà sono state compiute nei confronti degli afroamericani nel suo paese per almeno tre secoli.
La storia si svolge mentre all’insaputa dei protagonisti è scoppiata la Guerra Civile, e loro non sanno bene se convenga dirigersi al sud, da dove provengono, o piuttosto al nord. La loro speranza è unica, l’affrancamento dalla schiavitù per Jim, ritrovare un “padre” per Huck.
Il romanzo ha il titolo di James, il nome che lo schiavo vorrà ottenere quando sarà un uomo finalmente libero, capace di parlare la lingua di tutti senza nascondersi più, ed è un libro scritto con grande maestria e padronanza dei diversi registri linguistici che la traduzione di Andrea Silvestri rende con abilità e immediatezza.
James
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