Janus di Renato Carlo Miradoli

"Janus" è la storia romanzata del ritrovamento di un documento datato 30 anni addietro: si tratta di un’epistola rivolta all’imperatore Tiberio scritta ad opera di un suo legato imperiale mandato a investigare sul comportamento di Pilato nei confronti di Cristo.
Questo ritrovamento del documento è un fatto che sconvolge le vicende storiche di cui narra il libro e che si ambientano ai tempi di Nerone, del rogo di Roma, della prima persecuzione dei cristiani, della crocifissione di Pietro e della fine traumatica della dinastia giulio-claudia che avrà proprio in Nerone l’ultimo esponente.

Questo è il secondo capitolo della cronaca dei Pisoni, la saga inventata da Renato Carlo Miradoli e iniziata con "Epistola a Tiberio". Questo secondo volume narra gli eventi del primo secolo dell’impero romano con gli occhi di una famiglia molto vicina ai fatti stessi quella della gens Calpurnia, di cui i Pisoni fanno parte, le vicende storiche dell’affermazione del cristianesimo destinato a soppiantare la filosofia classica e le religioni tradizionali olimpiche.
Come noto, il più famoso esponente di questa dinastia, è proprio il Pisone, Gaio Calpurnio, autore insieme a Seneca, della famosa congiura dei Pisoni contro Nerone e uno dei protagonisti, insieme al filosofo, del romanzo.
Seneca, appunto, quale protagonista rappresenta la visione filosofica del mondo romano di fronte al cristianesimo, ma più di tutti lo stesso Janus che dà il titolo all’opera, uno schiavo affrancato dal figlio del Senatore Pisone e che ci racconta del concetto di libertà e di come esso si evolve con l’avvento della fede cristiana.
Ma ci sono anche molti altri personaggi, alcuni anche divertenti e a cui ci si affeziona, che sono stati creati dall’autore.

Le vicende intorno al libro sono avvincenti, sorprendenti, avventurose, con colpi di scena, inseguimenti, fughe, tradimenti, sottrazioni, congiure: davvero non ci si annoia!
Se cercate un libro classico, un romanzo storico scritto come si usava una volta, questo secondo capitolo della saga ad opera di Miradoli è il libro giusto, anche se molto di nicchia e per i veri appassionati del romanzo in senso tradizionale: storico, filosofico, sull’uomo e sul senso della vita, con uno stile molto ricercato, scorrevole e intrigante, avvincente di sicuro, ma di livello, quasi fosse un vero documento ritrovato oggi, ma scritto nei tempi in cui si svolgono i fatti narrati.
Dello stesso autore a fine 2015 è uscito, appunto, il primo capitolo della saga pisoniana, "Epistola a Tiberio" ambientato ai tempi dell’Imperatore e pochi anni dopo la morte di Cristo e io avevo letto anche quello, quindi con molta soddisfazione ho trovato una continuazione della storia ancora più sorprendente.