Keyla la rossa
- Autore: Isaac B. Singer
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2017
La casa editrice Adelphi si accinge a pubblicare una serie di opere del premio Nobel Isaac Bashevis Singer che in italiano non erano ancora note; “Keyla la Rossa” era stato pubblicato a puntate su un giornale di New York in lingua yiddish negli anni Settanta del secolo scorso ed eccone, nella traduzione di Marina Morpurgo, una edizione italiana molto curata, corredata da una nota editoriale ed un glossario che aiutano il lettore italiano meno abituato a muoversi nel mondo ebraico degli inizi del Novecento, tra Varsavia e New-York.
Tutta la prima parte del romanzo infatti vede i protagonisti aggirarsi nelle strade della città polacca, tra ebrei devoti e bordelli, in un caos di preghiere, devozioni, cibi kasher, celebrazioni rituali, che si mescolano con locali infimi dove le ragazze si vendono per pochi copechi, sfruttate da uomini immondi. Tra questi incontriamo Max, uomo violento e passionale, intenzionato ad abbandonare Varsavia per il sud America: in Brasile o in Argentina intende aprire un bordello portandosi dietro giovani polacche disperate. La più ambita è una ormai quasi trentenne bellissima, Keyla, dalla pelle diafana e dai lunghi capelli rossi, che dopo una vita di donna perduta ora ha sposato Yarme, ed intende essergli fedele. Ma l’orrido Max piomba nella loro vita, seduce ancora una volta Keyla e vuole portarsi dietro la coppia nella sua avventura sudamericana. Keyla, che crede di essere ormai una donna rispettabile, si rifugia in casa del rabbino dove per caso incontra il suo primogenito, l’aspirante artista Bunem, devoto ai genitori e ai rigorosi precetti ebraici, che però di fronte alla sensualità di Keyla che lo supplica di salvarla dalle mani di Max, cede, se ne innamora perdutamente, ed accetta di fuggire con lei in America. Abbandona i suoi genitori ma anche la fidanzata, la giovane anarchica Solcha, che nel frattempo è stata arrestata e deportata in Siberia.
Dopo un avventuroso viaggio senza soldi né documenti i due giungono nella caotica New York dei primi anni del Novecento e si installano in una strada miserabile, Attorney street, dove vivono da miserabili, in attesa di lavori precari che permettano loro di sopravvivere.
Molti avvenimenti si susseguono nella tempestosa vita della improbabile coppia, ma quello che rende il romanzo di Isaac Bashevis Singer impagabile è la descrizione della vita che si svolgeva tra le varie comunità, le etnie, le orde di immigrati che giungevano nella grande città soprattutto dall’Europa, alla vigilia dei grandi rivolgimenti politici che porteranno alla Rivoluzione bolscevica. Bunem si trova male a New York, ha grandissima difficoltà ad imparare l’inglese, non riconosce nelle comunità ebraiche che vivono lì le sue abitudini alimentari, i suoi precetti, rimpiange ogni giorno la sua Varsavia e tutto quello che si è lasciato alle spalle:
“A Varsavia i palazzi avevano cortili e sinagoghe, case di studio hassidiche e scuole per bambini. I ricchi, gli ebrei rispettabili, abitavano nei cortili anteriori e tutte le donne portavano parrucche o cuffie. Le ragazze di facili costumi e i ladri non si mescolavano con le ragazze perbene e coi giovani studenti. Ognuno aveva il proprio status, il proprio posto”.
Malgrado il suo tentativo di integrarsi, Bunem trova difficoltà ad essere in sintonia con un luogo che gli appare diverso, ostile, troppo difficile:
“Qui tutto sembrava alieno e ostile. Pareva che a New York tutti fossero solo di passaggio, come se l’intera città fosse un enorme scalo ferroviario in cui la gente si tratteneva per un po’ prima di trasferirsi altrove. Ma dove? In Giappone? In Cina? Su un altro pianeta?”
Nella ricca e complessa vicenda raccontata da Isaac Bashevis Singer la figura della protagonista spicca per la sua insolita personalità, per la sua voglia di vivere, malgrado tutto, per il suo feroce anticonformismo, per la sua inattesa e profonda moralità. Solo quando beve alcol Keyla sa affrontare gli uomini predoni in cerca di sesso e difendersi da loro, altrimenti è una povera venditrice di panini nella grande metropoli, analfabeta, pronta ad ogni sacrificio per il suo Bunem, che invece non si mostra all’altezza di lei, immaturo e confuso come dimostrano le sue egoistiche scelte.
Un affresco della vita degli immigrati ebrei in America degno della fama del grande scrittore, capace di riassumere attraverso i suoi personaggi letterari un importante pezzo di storia della emigrazione e della integrazione in quella pur così difficile società in rapida espansione.
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